Ancora un mese per sperare di sbloccare una situazione ormai disperata: è fissato per il prossimo 25 aprile, infatti, il termine ultimo per provare ad arrivare a una soluzione positiva ed evitare i licenziamenti dei lavoratori e delle lavoratrici della ex Embraco di Riva di Chieri.
Questa mattina, diverse rappresentanze sindacali tra cui Fiom, Uilm, Fim Cisl e Ugl – insieme a diversi sindaci - hanno manifestato davanti alla Prefettura di Torino per ribadire le proprie istanze al Governo Draghi.
Obiettivo: salvaguardare 400 posti di lavoro
Principale obiettivo delle proteste è il ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, proprio mentre a Roma è in corso un incontro tra lo stesso Giorgetti e i sindacati nazionali: “Chiediamo al MISE - dichiara Ugo Bolognesi di Fiom – di convocare un tavolo urgentissimo con il ministro, che in un mese non ci ha mai risposto. Dobbiamo salvaguardare il posto dei 409 lavoratori di Torino e dei 390 di Belluno ma manca la volontà politica: il piano industriale c'è, così come i prodotti, le commesse e i lavoratori”.
"Siamo sull’orlo del disastro sociale - dice Arcangelo Montemarano, di Fim Cisl - non è tollerabile che il Mise non convochi ancora un incontro per dire cosa vuole fare in merito a questa vicenda. Le istituzioni non possono permettersi di prendere in giro i lavoratori ormai allo stremo. Considerato che non è stato convocato nessun tavolo per nessuna crisi in essere sul territorio italiano, ci chiediamo cosa fanno tutto il giorno nei loro uffici".
La richiesta è quella di sbloccare la creazione dell'annunciata 'newco' evitando i licenziamenti: “Il 25 aprile - aggiunge il segretario di Uilm Vito Benevento – scadrà la procedura di licenziamento, con 400 lavoratori e altrettante famiglie a rischio. Chiediamo al Governo di rispettare gli impegni avviando al più presto le due re-industrializzazioni mai partite, con un intervento nella vicenda Italcomp”.
Al termine dell’incontro, le organizzazioni sindacali hanno annunciato una nuova manifestazione in piazza Castello, a Torino, per il prossimo 7 aprile.
La solidarietà del Partito Democratico
Solidarietà ai lavoratori, infine, è stata espressa dagli esponenti del Partito Democratico Paolo Furia ed Enzo Lavolta: “Dopo le lotte di questi anni - hanno commentato - serve un piano di rilancio serio. Le istituzioni devono essere garanti del necessario processo di re-industrializzazione, serve un'assunzione di responsabilità restituendo dignità ai lavoratori e accelerando sulla definizione della nuova compagine: Torino può dare un contributo importante ma la Regione e il Mise non possono distrarsi, ci sono più di 400 famiglie che aspettano risposte”.
Diversi gli esponenti politici e anche i sindaci del territorio presenti questa mattina in piazza Castello, tra questi anche il primo cittadino di Nichelino Giampiero Tolardo, insieme ai consiglieri regionali Alberto Avetta e Diego Sarno: "Un Governo europeista non può cedere di fronte agli interessi di competitor stranieri contrari alla nascita del polo tra ex Embraco/Ventures e Mel".
Sicchiero: "Non è più tempo di studiare i dossier"
"Il Governo si dimostri europeista anche sulla vicenda Embraco e Italcomp, altrimenti ci sarà il sospetto che il progetto venga sacrificato a fronte di interessi stranieri", ha commentato il Sindaco di Chieri Alessandro Sicchiero.
"Gli appelli lanciati da noi Sindaci del territorio, dai sindacati e dalla chiesa locale sono rimasti inascoltati. Ma il progetto Italcomp esiste ancora, o è rimasto nella testa dell’ex ministro Patuanelli, del sottosegretario Alessandra Todde e del commissario straordinario Maurizio Castro, visto che dal ministro allo Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti non giungono segnali? Cosa aspetta a convocare un incontro sul futuro della ex Embraco e del progetto Italcomp? Non c’è più tempo per studiare dossier, i lavoratori tra un mese vedranno scattare i licenziamenti e hanno bisogno di una qualche certezza. Nel silenzio, l’Embraco muore".