Riordinare una viabilità “stravolta”. E’ questa una delle priorità di Domenico Beccaria, candidato della Lega in Consiglio comunale. Se il principale obiettivo rimane quello di veder rinascere il Filadelfia, la questione mobilità è in cima all’agenda politica dell’aspirante consigliere.
“Torino - ricorda Beccaria - nell’ultimo secolo e mezzo è sempre stata la città dell’auto: un po’ perché l’industria che l’ha fortemente caratterizzata è quella automobilistica, poi per il fatto che la nostra Augusta Taurinorum, come impostazione urbanistica, è fatta a quadrati e discende dalla pianta del decumano romano”. “Abbiamo bei corsi larghi con i controviali che hanno sempre facilitato lo scorrimento veloce e dato la possibilità al traffico veicolare privato di svilupparsi in maniera forte, a discapito del trasporto pubblico locale” spiega il candidato della Lega.
Inevitabile una riflessione sul trasporto pubblico e sul ruolo che quest’ultimo dovrebbe avere negli spostamenti dei cittadini: “Nel 2006, in concomitanza con le Olimpiadi invernali, è stata finalmente inaugurata dopo 150 anni di era post industriale la metropolitana torinese: ha dato un primo impulso al miglioramento della mobilità pubblica” racconta Beccaria. “E’ indispensabile - propone il leghista - implementare il numero dei veicoli in superficie e allungare la durata del servizio di metropolitana: non capisco il senso di terminare un servizio alle 22 di lunedì, come se vi fosse un controllore che necessita di tornare a casa”.
La grande novità di quest’ultimo quinquennio riguarda invece l’aumento delle piste ciclabili. Per Beccaria, quest’ultime hanno stravolto i controviali e risultano troppo promiscue. “I controviali sono diventati uno spazio in cui bici, auto e monopattini viaggiano insieme: questo crea un evidente problema, sia di utilizzo delle strade che di sicurezza”. “L’automobilista - afferma il leghista - spesso si trova un coinquilino decisamente più lento. Il problema di coesistenza è evidente: l’automobilista potrebbe andare più veloce ed è costretto ad andare ai 20 km/, il ciclista si sposta sul marciapiede e crea problemi ai pedoni”.
“Bisogna assolutamente rivedere questa situazione e far sì che ognuno abbia la sua corsia: le auto la loro, le bici e i monopattini la loro, permettendo ai pedoni di utilizzare i marciapiedi in sicurezza. Per fare questo bisogna aumentare i controlli e le verifiche per sanzionare i comportamenti non corretti” è la proposta di Beccaria.