Il Popolo della Famiglia di Torino ha deciso di soffermarsi su alcuni fenomeni sociali poco noti, in vista delle elezioni amministrative del 3-4 ottobre, sottolineando problematiche e situazioni che vanno affrontate con urgenza.
Famiglie con anziani o invalidi a carico
Non ho trovato statistiche su questo fenomeno, che, nel comune di Torino, penso sia piuttosto esteso. Anche noi ci siamo occupati per parecchi anni della mamma anziana, vedova, che con noi ha convissuto a lungo, anche all’estero, riducendosi alla fine invalida e immobile a letto. Il problema reale sorge in tutta la sua rilevanza dal momento in cui l’anziano o il disabile non è più autosufficiente e ha bisogno di assistenza continua e spesso anche cure mediche quotidiane. Da quel momento la figlia o la nuora, se ha un impegno di lavoro, deve avere necessariamente una donna di supporto che si occupi a tempo pieno della persona allettata o disabile. Ciò vale in buona parte anche per la donna che non ha (più) impegni di lavoro, ma che non può fare tutto da sola, in particolare se anche lei è anziana.
Abbiamo sempre considerato le residenze per anziani (RSA) come soluzioni non auspicabili, perché le persone si sentono sole e perché esse dovrebbero poter continuare a vivere nell’ambiente famigliare, curate con affetto e premura. Ma certe volte a causa delle necessarie cure specialistiche tali ricoveri non possono essere evitati. I problemi che si pongono, per la famiglia ospitante, sono da un lato frequentemente quelli di appartamenti inadeguati ad accogliere un’altra persona e dall’altro di costi aggiuntivi che la soluzione comporta.
Case-famiglia per bambini orfani o ad esse affidati per decisione del giudice
La storia di Bibbiano è nota a (quasi) tutti, con tutte le sue aberrazioni e violenze. Psicologi e pediatri sono concordi nell’affermare che un bambino per crescere equilibrato debba avere l’attenzione e la presenza della madre e del padre. Ma come ottenere questo se il bambino è orfano di madre e/o di padre e non ha altri parenti? Oppure deve essere allontanato dal padre (o dalla madre) perché in prigione, o perché violento o squilibrato di mente?
Dalle storie che ho letto, e per esperienza personale, spesso i professionisti a cui è demandata la decisione non sono in grado di valutare con piena competenza le vere necessità della famiglia, ma in particolare del minore. Si legge, purtroppo, che il vero e unico motivo del ritiro del minore dalla famiglia è quello economico, cioè mezzi insufficienti per un adeguato supporto ai figli. Peggio ancora per inespressi motivi ideologici nei confronti della famiglia di origine. Anche le valutazioni per un’eventuale adozione sono spesso della stessa natura ideologica.
Il giudice dovrebbe valutare con serietà, competenza e aiuto professionale, se veramente l’affido alla casa-famiglia è la soluzione migliore dal punto di vista del bisogno affettivo del minore; e se non sarebbe auspicabile, invece, un aiuto finanziario o professionale alla famiglia di origine o al genitore a cui potrebbe essere affidato il minore.
Centri di accoglienza e cura per persone affette da dipendenze
Le dipendenze da alcol, droghe, pornografia e giochi d’azzardo sono in crescita anche a Torino, particolarmente durante il periodo della pandemia. Crea moltissima preoccupazione la crescita delle dipendenze fra i minori, anche di 11-13 anni.
Case di accoglienza e di protezione per prostitute
La tratta degli esseri umani continua a crescere anche a Torino, spinta da gruppi di trafficanti e in particolare da varie mafie. E cresce anche la prostituzione da parte di cittadine residenti. In alcuni comuni, per ridurre la prostituzione, hanno introdotto multe a carico dei client delle meretrici. Mi sembra una misura saggia.
Considerazioni propositive del Popolo della Famiglia
Quelli elencati sono fenomeni sociali diffusi e molto seri per i loro effetti sulle persone coinvolte e sulle loro famiglie. Essi richiedono un’acuta sensibilità da parte delle persone che cercano di assisterle in questi ambienti, persone dotate di particolare empatia. Sono necessarie anche competenze professionali specifiche, in particolare in psicologia e psichiatria, e, per i minori, in pedagogia e pediatria.
Occorrono ambienti sociali dove quello che conta sia l’attenzione alla persona, ai suoi problemi e alle soluzioni praticabili. Ma sono anche strutture e interventi che devono essere valutati con attenzione, anche con visite e controlli periodici da parte di dipendenti pubblici a ciò delegati. Infine, il comune ed i suoi enti devono poter finanziare tutte queste opere, dove e quando necessario, per il benessere degli ospiti, e anche di anziani e disabili tenuti in cura nelle famiglie. Una soluzione di socialità possono essere potenziali incontri fra anziani e giovani, nelle loro residenze private o in ambienti famigliari organizzati, collocati in aree verdi, allietate da concerti o rappresentazioni teatrali ad opera dei giovani stessi, Covid permettendo.
Infine, non sembra giusto che direttori generali di ONG possano pretendere remunerazioni di molte volte superiori a quelle dei loro dipendenti. Il Popolo della Famiglia confida che Paolo Damilano, una volta eletto sindaco di Torino, attraverso suoi dirigenti e suoi consiglieri comunali, anche del Popolo della Famiglia, e affronti anche questi problemi. Invitiamo i lettori a farci avere suggerimenti, commenti e osservazioni.