L’iter è partito nel 1997, ma si è concluso solo nelle scorse settimane. Luserna San Giovanni ha il suo nuovo piano regolatore generale comunale che sostituisce quello intercomunale del 1987, formulato a livello di Comunità montana.
Di ciò che era stato previsto allora non tutto è stato realizzato nei successivi decenni: è stato attuato il 79% per quanto riguarda la destinazione residenziale e solo il 28% di quella produttiva e commerciale. Il 100% è stato raggiunto solo per la destinazione artigianale.
L’assessore all’urbanistica, Elena Marcellino, si era già occupata di rivedere lo strumento urbanistico durante il precedente mandato: “Eravamo convinti di riuscire a chiuderlo già allora ma l’approvazione del piano paesaggistico regionale, nel 2017, ha imposto una revisione dei tempi: l’adeguamento ha comportato l’individuazione di tutti gli usi civici e l’esame idrogeologico del territorio”.
Marcellino spiega come il piano approvato è molto diverso da quello preliminare formulato negli anni novanta: “Abbiamo ‘salvato’ solo 27 aree edificabili rispetto all’idea iniziale, il piano paesaggistico infatti impone un consumo del suolo praticamente pari a 0”. Non è prevista un’espansione dell’abitato di Luserna San Giovanni ma solo il completamento di aree già edificate: “Sono ‘zone di cucitura’: non cambieranno quindi le dimensioni dell’agglomerato urbano attuale e certe aree sono preservate per il valore ambientale – spiega l’assessore –. Ad esempio, vengono conservati i prati che collegano il centro alla strada panoramica”.
Rispetto al piano del 1987 è stata rivista al ribasso la capacità insediativa residenziale teorica, il numero di abitanti infatti è sceso a 12.376 mentre negli anni ottanta raggiungeva i 16.551 Ed è cambiato anche il modo di individuare le aree di nuovo impianto ed espansione: non più estensioni grandi caratterizzate da un alto numero di proprietà catastali, ma aree di dimensioni minori e interventi di completamento di piccole dimensioni.
Anche per le zone industriali e artigianali viene prevista la possibilità di espansione, ma l’assessore però sottolinea che le esigenze di ampliamento delle aziende lusernesi sono ridotte: “Le richieste di espansioni sono pochissime”. Cresce il cosiddetto rapporto di copertura, consentendo alle imprese di coprire il 70% e non più il solo 50% dei lotti in cui operano.
Con il passare degli anni dal piano regolatore è stata eliminato il progetto di una nuova area industriale: “Sarebbe dovuta sorgere lungo la provinciale 161, nella zona che dal ponte di Bibiana arriva al supermercato Basko – ricorda Marcellino –. Valeva circa 2milioni di euro e prevedeva la realizzazione di una strada nuova, ma non rappresenta più le esigenze attuali e non è compatibile con i vincoli idrogeologici”. Proprio vicino al supermercato c’è una nuova area di costruzione destinata ad attività produttiva: “Ma è di dimensioni limitate, non ha nulla a che fare con quel vecchio progetto” assicura Davide Benedetto, responsabile dell’area tecnica del Comune.