Sequestro di fuochi d’artificio illegali nei mercati e negozi di Torino, così come una campagna informativa sui rischi che si corrono utilizzando i vari botti e sui danni per gli animali. Sono queste le richieste contenute nella lettera inviata dal “Tavolo Animali & Ambiente”, costituito dalle maggiori sigle animaliste ed ambientaliste, al sindaco Stefano Lo Russo.
"Fuochi danneggiano animali e fragili"
Appelli che arrivano a poco più di un mese dalle festività natalizie e soprattutto da Capodanno, dove l’esplosione di petardi "è fortemente nociva non solo per tutti gli animali, ma anche per moltissimi cittadini, principalmente per quelli più fragili e sensibili ai rumori, quali gli anziani, i bambini piccoli e gli ammalati". Botti che vengono fatti esplodere nonostante il “Regolamento per la tutela ed il benessere degli animali in città” lo vieti.
"Fare campagna informativa sui rischi"
Da qui la richiesta di ENPA, LAC, LAV, LEGAMBIENTE L’Aquilone, LIDA, LIPU, OIPA, PRO NATURA e SOS Gaia al primo cittadino e agli assessori di promuovere una campagna informativa sul no ai fuochi d’artificio, sul modello di quella fatta dall’amministrazione Appendino fin dall'inizio del mandato. Dal 2018 è stata diffuso un ampio battage pubblicitario– con manifesti, cartoline e locandine nelle biblioteche e sui mezzi Gtt, oltre alle biciclette ToBike- con lo sguardo impaurito di un cane e dietro lo slogan “I botti spaventano gli animali”.
Questi ultimi, come spiegano le associazioni, “hanno l’udito molto più sviluppato di quello umano e i forti rumori li gettano nel panico, inducendoli a reazioni istintive e incontrollate, come buttarsi nel vuoto, divincolarsi spaventati, scavalcare recinzioni e fuggire in strada, mettendo seriamente a repentaglio la loro incolumità e quella degli altri. Anche per gli animali selvatici la mezzanotte del 31 dicembre è un momento d’inferno: il rischio maggiore riguarda gli uccelli che vivono nei pressi delle aree urbanizzate".
Controlli nei mercati contro fuochi d'artificio illegali
La richiesta è di usare poi il pugno duro, con controlli della Polizia Municipale, per contrastare la vendita di botti illegali nei mercati.