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Sanità | 21 febbraio 2022, 14:16

Covid, in Piemonte in arrivo 60mila dosi di Novavax: “Il vaccino per convincere gli scettici”

Da mercoledì possibile adesione sul portale ilpiemontetivaccina.it, mentre le convocazioni dovrebbero partire da venerdì

alberto cirio

Covid, in arrivo 60mila dosi di Novavax. Cirio: “Il vaccino per convincere gli scettici”

Il Piemonte accelera nella campagna vaccinale e la lotta contro il Covid si arricchisce di una preziosa arma: il vaccino Novavax.

In arrivo circa 60mila dosi

Sono infatti circa 60.000 le dosi del vaccino proteico, ossia contente frammenti della proteina Spyke, in arrivo in Piemonte. A confermarlo il prendete Alberto Cirio, intervenuto presso il D.I.R.M.E.I., a due anni esatti dal primo caso di Coronavirus in Italia: “Da mercoledì sarà possibile aderire al vaccino Novavax, visto che entro fine mese riceveremo la nostra prima dotazione di questo vaccino”. Gli aderenti verranno convocati direttamente dalla Regione Piemonte, a partire da venerdì’.

Utilizzato per le prime dosi

Il vaccino Novavax non verrà utilizzato per richiami e booster vari, ma per le prime dosi. Il motivo è presto detto: per il momento, secondo l’Aifa il vaccino non può essere mischiato con i vari Pfizer, Moderna o AstraZeneca.

La speranza di Cirio è che Novavax possa dare un’ulteriore accelerata a una campagna vaccinale che procede già oggi a passo spedito, con oltre 1.000 prime dosi somministrate ogni giorno: “C’è molta richiesta, ha una sua genealogia diversa, una sua narrazione e storia differente”.

Cirio: "Vaccino per convincere gli scettici"

Pare riscontrare molta attenzione da parte di chi non si è ancora vaccinato: visto che il nostro obiettivo è andargli incontro, da venerdì se arrivano inizieremo a convocare direttamente” ha promesso il Governatore.

Magliano: "Aumentare il numero dei vaccinati è fondamentale"

"Aumentare il numero dei vaccinati è fondamentale per superare definitivamente l'emergenza pandemica", ha commentato il consigliere regionale dei Moderati Silvio Magliano. "Siamo stati i primi a chiedere la libertà di scelta, evitando di utilizzare criteri diversi, come per esempio la somministrazione di Pfizer, Moderna o Novavax a seconda delle disponibilità del momento e senza garantire ai cittadini la possibilità di esprimere la propria preferenza".

Andrea Parisotto

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