Medici e "specialisti" della salute, dirigenti d'azienda, ma pure operai specializzati e conduttori di impianti, per esempio nel tessile. Oppure guidatori di mezzi di trasporto. Sono queste le figure professionali più difficili da trovare, in Piemonte, per il mese di febbraio. La percentuale di aziende che non trova risposta alle proprie necessità in questi casi specifici oscilla infatti dal 60 al 70%.
Lo dice l'ultima indagine Excelsior elaborata da Unioncamere Piemonte, che per il mese in corso vede un lieve rallentamento rispetto al mese di gennaio (circa il 34,6%), ma rispetto all'anno precedente sono quasi 8000 in più i posti di lavoro messi sul mercato.
Le incertezze rallentano la corsa di gennaio
In particolare, sono circa 23.330 i contratti programmati dalle imprese piemontesi per febbraio 2022, valore che sale 69.090 se consideriamo l’intero trimestre febbraio-aprile 2022, 24.120 assunzioni in più rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente e 1.670 in più rispetto alle 67.420 entrate previste nell’intervallo febbraio-aprile 2020.
A penalizzare il mese di febbraio rispetto a gennaio, però, sono le incertezze legate agli sviluppi a livello internazionale della pandemia e alle tensioni sui prezzi dell’energia e delle materie prime.
8 su dieci sono dipendenti, ma 6 su dieci a tempo determinato
A livello di collocazione, il 79,6% delle entrate delle aziende piemontesi riguarderà lavoratori dipendenti, il 13,1% lavoratori somministrati, l’1,7% collaboratori e il 5,6% altri lavoratori non alle dipendenze.
La domanda di lavoro è però ancora trainata dai contratti a tempo determinato con il 60% delle entrate programmate, seguiti da quelli a tempo indeterminato con il 30% dei casi e dai contratti di apprendistato con il 7%.
Delle 23.330 entrate previste in Piemonte nel mese di febbraio 2022 il 18% è costituito da laureati, il 31% da diplomati, le qualifiche professionali e l’assenza di un titolo specifico pesano rispettivamente il 18% e il 32%.
Sono ancora i servizi a cercare più addetti
A livello di settore, sono sempre i servizi a formare la fetta più consistente della domanda di lavoro con 45.570 entrate, il 66% del totale (18.770 unità in più rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente e 260 in meno rispetto febbraio-aprile 2020). L’industria prevede 23.520 entrate, generando circa il 34% della domanda totale del trimestre e segnando un incremento di 5.350 entrate rispetto al periodo febbraio-aprile 2021 e 1.930 rispetto allo stesso periodo di due anni prima. Nel dettaglio 17.780 entrate riguarderanno il comparto manifatturiero e 5.740 quello edile.
Tra i servizi si rileva un forte interessamento del comparto dei servizi alle persone con 9.320 entrate previste nel trimestre in esame, pari al 13,5% delle 69.090 entrate complessive, dei servizi di alloggio e ristorazione e servizi turistici (9.230 entrate) e del commercio con 7.730 assunzioni (11,2% del totale).