/ Politica

Politica | 19 marzo 2022, 10:52

Inclusione e coesione, Lo Russo: "Rinunciato a 47 mln su Torino per darli ai Comuni della città metropolitana"

Nella cosiddetta missione 5 sono 113 i milioni per il capoluogo (dedicati soprattutto alle biblioteche), mentre oltre 120 vanno in provincia, suddivisi nei poli di attrazione di Carmagnola, Grugliasco, Pinerolo, Ivrea e Valle di Susa

Lo Russo parla da un palco

Lo Russo è intervenuto in Città Metropolitana per parlare dei fondi Pnrr per la missione 5 di inclusione e coesione

"Lavorare insieme per far conoscere le opportunità del Pnrr". È l'invito che è emerso dalla cabina di regia istituzionale sul PNRR convocata in Città Metropolitana per illustrare i progetti della Missione 5, quella dedicata ai temi dell'inclusione e della coesione. 

"I soldi ci sono, bisogna solo cercare di spenderli nella maniera migliore", ha commentato Andrea Tronzano, assessore regionale alle Attività produttive.
E proprio il sindaco di Torino (e metropolitano), Stefano Lo Russo, ha ribadito come le risorse ammontino a 113.395.160,11 euro per la città di Torino (Linea A), mentre sono 120.552.757,89 gli euro per il territorio metropolitano (Linea B).

Torino ha preferito rinunciare a una parte di soldi

Ma lo stesso Lo Russo ha raccontato un "retroscena", con cui il Comune si è tagliato una fetta di risorse che gli sarebbero invece spettati. "Si tratta di quasi 224 milioni - ha detto Lo Russo - ma con i parametri iniziali sarebbero stati solo 20 i Comuni con i requisiti adeguati a partecipare. Ho fatto quindi una scelta politica, eliminando il Comune di Torino dal calcolo della mediana di questo parametro e dunque è stato possibile ampliare la platea a 106 Comuni. Anche rinunciando a una parte delle risorse: su questa misura la dimensione corretta di approccio era di città metropolitana. E da circa 160 milioni si è scesi a 113 milioni, redistribuendo gli altri sui Comuni dell'area metropolitana"


[L'intervento di Stefano Lo Russo in città metropolitana]

Un altro passaggio ha riguardato la "dimensione" dei progetti, fissata in almeno 50 milioni di euro. "Anche in questo caso si è cercato un compromesso, per aumentare la distribuzione delle risorse, perché i Comuni più piccoli avrebbero fatto fatica ad accedere".

La linea A: Torino punta sulle biblioteche

Per quanto riguarda il Comune di Torino, il budget riguarderà 36 azioni sulle biblioteche. "Le riteniamo un elemento importante dell'infrastruttura urbana - dice Lo Russo - per effettuare interventi di rigenerazione e riqualificazione. Sale studio e lettura al centro dell'attenzione, ma anche inclusione, accessibilità e partecipazione, fissando in 15 minuti la distanza massima tra una biblioteca coinvolta e l'altra".
Gli interventi, approvati in giunta comunali nei giorni scorsi, spaziano da Torino Sud (Bela Rosin) a Torino Nord (Cognasso, Mozart e Marchesa). 

La linea B: 45 progetti con 5 "poli" di attrazione

Carmagnola, Grugliasco, Pinerolo, Ivrea e Valle di Susa sono stati invece i poli di attrazione per la linea B, che riguarda la Città di Torino: a loro fanno capo, rispettivamente, 7, 18, 8, 8 e 4 Comuni. "A fronte di una disponibilità di circa 120,5 milioni di euro - racconta Lo Russo - il totale dei contributi richiesti è stato di oltre 607 milioni. A dimostrazione che la partecipazione c'è, ma anche il fatto che tutti i Comuni hanno cercato di aggregarsi dimostra la scommessa vinta contro le rivalità di campanile".
Sono stati in tutto 45 gli interventi ammessi, per importi di 16 milioni (Carmagnola), 57 milioni (Grugliasco), 19 milioni (Pinerolo), 18.500 per Ivrea e 10 per la Valle di Susa. "In tutto sono oltre 1,2 milioni le persone coinvolte - spiega ancora Lo Russo -, oltre il 40% della città metropolitana".

La sfida, per le prossime settimane "è dare corso a quanto abbiamo messo sul tavolo. Siamo stati bravi a gestire le procedure nei tempi dati, ora si va avanti superando le conflittualità sul territorio".

Suppo: "Coesione territoriale curando i piccoli come i grandi Comuni"

E il vicesindaco metropolitano, Jacopo Suppo, ha seguito da vicino i rapporti con i Comuni della città metropolitana. "Ci sono Città metropolitane che hanno deciso di concentrarsi su pochi interventi, magari solo nel Comune capoluogo, mentre noi abbiamo privilegiato la complessità e le peculiarità dei singoli territori che compongono la Città metropolitana di Torino. Abbiamo spiegato anche al Governo che un intervento di rigenerazione in un piccolo Comune ha effetti paragonabili a un intervento in un grande Comune e il numero della popolazione non può essere l'unico parametro da prendere in considerazione. Così si fa coesione territoriale".

 

Massimiliano Sciullo

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A APRILE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

WhatsApp Segui il canale di TorinOggi.it su WhatsApp ISCRIVITI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium