È stato Roberto Cingolani, ministro della Transizione ecologica, ad ammettere qualche giorno fa davanti al Senato che l’Italia sta comprando quantità record di gas russo.
Come riportato dal sito Strumenti Politici,è stata la stessa Gazprom a dichiarare che nella prima metà di marzo le esportazioni di gas hanno raggiunto alti livelli, con ottime vendite verso tutta l’Europa e in particolare verso l’Italia. Il gigante energetico russo fa inoltre sapere che le forniture procedono a pieno ritmo, in conformità ai contratti con i vari Paesi, e che il gas transita regolarmente attraverso i gasdotti ucraini. Tutti i piani dei governi europei per effettuare la transizione green sono saltati: ora la priorità è ridurre la dipendenza energetica da Mosca, ma nel breve periodo è una missione impossibile. Gli analisti del Bruegel group ipotizzano che le riserve di gas europee potrebbero bastare per 10 anni, ma i dati parlano chiaro:Francia, Germania e altri Stati della UE stanno acquistando gas russo a tutto spiano. L’Italia sta provando a fare accordi con altri fornitori da Algeria, Libia e Azerbaigian, ma per adesso non può prescindere dal gas russo, altrimenti come affermato dallo stesso ministro Cingolani il rischio è quello di una “tragedia sociale”. È la medesima situazione in cui versa la Germania, che non può permettersi di interrompere il funzionamento della sua economia per accontentare coloro che gridano slogan politici anti-russi. Berlino, pur avendo lanciato in pompa magna il suo progetto di superamento del sistema basato sui combustibili fossili, potrebbe addirittura essere costretta a riaccendere le centrali elettriche che consumano il carbone, proprio quel carbone che compra dalla Russia.