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Economia e lavoro | 12 aprile 2022, 11:00

Vacanze di Pasqua, Torino punta al 65% di camere d'albergo occupate: "Ma si gioca tutto sul last minute. Speriamo nell'Eurovision"

Borio (Federalberghi): "Dopo la pandemia, l'incertezza ora riguarda la guerra. Interi mercati sono bloccati, mentre i costi sono alle stelle". La speranza è rivolta ai grandi eventi, mentre Omicron ha zavorrato Bardonecchia, Sestriere e le valli Olimpiche

camera d'albergo

Gli albergatori torinesi prevedono un'occupazione delle camere di circa il 65% per le vacanze di Pasqua

Gli alberghi di Torino sperano di trovare nell'uovo almeno 6-7 camere occupate su 10 (qualcosa in meno per il ponte del 25 aprile), ma il clima - dopo la pandemia - continua a essere di incertezza.
Lo dimostrano le stime elaborate da Federalberghi Torino. Ma come spiega il presidente, Fabio Borio, "anche se si registra un po' di vivacità, molto spesso si tratta di prenotazioni last minute. Magari sono persone che decidono soltanto all'ultimo di muoversi, ma vogliono restare vicino a casa, in zone raggiungibili facilmente, magari addirittura con la propria auto. Dopo la pandemia, questa abitudine ora si è adattata alla guerra alle porte dell'Europa".

Grandi eventi e grandi timori

Si avvicinano dunque i "ponti" (anche se il calendario del 2022 si è divertito a comprimerli sui fine settimana), ma la speranza degli addetti ai lavori è che si possa cominciare a rivedere qualche impulso simile a quelli del 2019, prima del Covid, quando la Pasqua chiuse all'80% delle camere occupate. E la carta vincente, per la città della Mole, potrebbe essere quella dei grandi eventi: Eurovision Song Contest e al Salone del Libro, al Giro d’Italia ed al Consiglio d’Europa, alla finale di Champions League Femminile ed al Festival Internazionale dell’Economia

"Ma se qualcosa si muove da Svizzera o Francia - prosegue il presidente Borio - ci sono altre intere fette di mercato completamente ferme. Penso all'Oriente, ma anche l'Europa dell'Est, fino agli Stati Uniti, che in questo momento mostrano una grande prudenza verso il nostro continente". 

 

Bollette alle stelle, tariffe al palo

Un altro problema che tocca da vicino gli albergatori è quello dei rincari. "Come tutte le altre aziende, colpiscono anche le nostre - prosegue Borio -. I nostri associati devono rinfrescare o riscaldare un intero edificio, così come dotarlo di energia elettrica e i prezzi in questo periodo sono quasi insostenibili. Anche perché, contemporaneamente, proprio la debolezza del mercato non consente di cercare di recuperare qualcosa sulle tariffe: la clientela non lo accetterebbe e quindi si cerca di comprimere, finché si può. Si cerca un punto di equilibrio che non è facile da trovare".

La stagione invernale ha pagato dazio a Omicron

 

 

L’emergere della variante Omicron e la scarsità di neve hanno infine penalizzato, per il secondo anno consecutivo, la stagione invernale e le strutture ricettive delle Valli Olimpiche. I flussi di turisti stranieri che, soprattutto nel periodo gennaio-marzo raggiungevano le nostre montagne, sono stati ridotti per le restrizioni e le difficoltà legate ai viaggi.  "Sono andati molto bene i weekend, meno il resto della settimana e abbiamo registrato dati molto positivi a Natale ma dopo non c’è stata una continuità – dichiara Fabrizio Valentini, presidente di Federalberghi Bardonecchia – è mancato l’afflusso dei turisti dal nord Europa che in passato rappresentavano una quota cospicua delle presenze e sono mancati anche i grandi gruppi organizzati".

"Abbiamo registrato un andamento molto altalenante con numeri molto bassi prima delle vacanze natalizie, dati positivi nelle festività e una nuova flessione a gennaio – dichiara Renzo Roux, responsabile degli albergatori di Sestriere – qualche straniero si è visto, ma il Covid ha avuto un impatto significativo anche quest’anno, direi che complessivamente abbiamo registrato un 30-40% in meno rispetto al 2019". 

"Le festività natalizie sono state penalizzate dal Covid così come gennaio, a febbraio e marzo si è visto qualcosa in più, con una parte anche di stranieri – dichiara Stefano Daverio, responsabile degli albergatori di Sauze d’Oulx – la mancanza di neve non ha certamente aiutato".

Massimiliano Sciullo

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