Una festa per la città, ma in sicurezza. E’ quanto intende mettere in piedi il Comune di Torino al parco del Valentino, nell’Eurovillage che verrà allestito in occasione del contest canoro e che ospiterà 17.000 persone.
“Chiuderemo l’area di notte” ha annunciato il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo. Una mera questione di sicurezza. “L’area recintata non sarà accessibile di notte, per garantire il monitoraggio di chi entra e di chi esce dal Village”, ha spiegato il primo cittadino. Le luci e la musica si spegneranno comunque “tardi”, garantendo ai torinesi e turisti di far festa fino a notte fonda.
Un altro rebus riguarda la somministrazione di alcolici. Non è infatti chiaro al momento se nei pressi dell’Eurovillage si potrà bere in tranquillità una birra o un cocktail. Attualmente l'area è coperta da divieto di vendita di alcolici con asporto: “Noi cercheremo di allinearci alla decisione che prenderanno la Questura e la Prefettura, nell’ottica di garantire sicurezza e divertimento”, ha affermato il sindaco. Di fatto, se Questore o Prefetto dovessero vietare gli alcolici mettendo nero su bianco, Lo Russo avallerebbe la loro scelta. L’ultima parola spetta quindi al Cosp, il tavolo per la sicurezza convocato in Prefettura.
A tre settimane dalla grande festa torinese, rimane quello dei chioschi e dei punti di somministrazione di bevande e cibo. Il regolamento del Parco, come ammesso dallo stesso sindaco è piuttosto stringente. “Oltre ai locali pubblici esistenti, le attività di somministrazione di cibi e bevande sono ammesse soltanto nei chioschi fissi o mobili espressamente autorizzati” si legge all’articolo VII. Che poi prosegue: “Altre forme di commercio ambulante o itinerante all'interno del Parco, compresa la collocazione di furgoni attrezzati, sono espressamente vietate”.
Ecco perché il Comune è chiamato a trovare una soluzione, per sbloccare un intoppo burocratico che, se non risolto, rischierebbe di lasciare i torinesi presenti al Village affamati e assetati. Difficile infatti pensare che i pochi chioschi ora presenti possano bastare a soddisfare le necessità di 17.000 persone. “Cercheremo di trovare una soluzione, evitando assembramenti”, ha concluso Lo Russo.