L'isola di San Giacomo diventerà la nuova sede della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo.
Dopo Guarene, aperta nel 1997 e di Torino, inaugurata, nel 2002, l'isola della laguna veneziana diventerà un luogo per produrre progetti artistici, per ospitare ricerche e discorsi sull’arte, la musica, il cinema, il teatro, la cultura contemporanea.
Sarà un laboratorio di riflessione ecologica, nel quale attuare i principi della sostenibilità e della transizione energetica.
“Mi piace pensare che, attraverso i secoli, le diverse vite e funzioni di questa piccola isola siano rimaste custodite nel suolo e che ora possano tornare in superficie
come motivi di ispirazione. Vorrei che San Giacomo diventasse un punto di incrocio, di
incontri e di scambi, tornando a essere, come nel passato remoto, una rotta tra le acque e i canali della laguna a nord di Venezia, a sua volta in collegamento con il mondo" commenta Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, Presidente della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo.
Il restauro
Gli edifici presenti, ovvero le tre polveriere del presidio militare di età napoleonica, costruito nel 1810 dopo la demolizione dell’antico monastero di San Giacomo Maggiore, saranno restaurati, e intorno alle strutture inutilizzate dagli anni ‘60 saranno piantati alcuni
alberi, così da riportare l’isola al suo paesaggio naturale.
L'inaugurazione con la performance di Jota Mombaça
L’apertura di questa prima fase del progetto è collegata alla storia recente di San Giacomo.
Le attività sull’isola sono state inaugurate con una performance, ispirandosi allo spettacolo di teatro "povero" "Apocalypsis cum figuris" del regista Jerzy Grotowski che l'aveva messo in scena proprio sull'isola di San Giacomo.
A distanza di 47 anni da quello spettacolo, 21 aprile 2022, in occasione dell’opening della 59. Esposizione Internazionale d’arte - Biennale di Venezia, la Fondazione Sandretto ha organizzato la performance “in the the tired watering” di Jota Mombaça, a cura di Hans Ulrich Obrist.
L'artista si è confrontata con le qualità dinamiche dell’acqua, con le inquietudini legate alla crisi climatica e ambientale, con la consapevolezza dell’imminenza di una
possibile catastrofe planetaria.
Prossime attività
Nei prossimi giorni iniziano i lavori di recupero sull’isola di San Giacomo, il cui termine è ipotizzato per la fine del 2024.
Il “cantiere” sarà l'occasione per far procedere in parallelo i lavori di restauro e la progettualità artistica site specific.
Nei prossimi anni, oltre agli architetti, saranno al lavoro gli artisti Giovanna Silva e Antonio Fortugno, incaricati di svolgere una campagna fotografica pensata per documentare l’intero percorso, da prospettive diverse, muovendosi tra il microscopico e il panoramico.
Al paesaggista Antonio Perazzi è affidata la progettazione delle aree verdi e la realizzazione di un piccolo bosco che sarà dedicato a Grotowski.