Primo maggio a Torino e a Settimo Torinese anche per l'ex sindaco Aldo Corgiat., che dopo aver partecipato al corteo nel capoluogo ha proseguito la giornata nella sua Settimo, in compagnia di alcuni colleghi di partito. "Dopo il Covid si può ricominciare a fare le manifestazioni e abbiamo preso parte alle attività che si sono svolte a Torino".
"È stato un modo per testimoniare l'impegno politico e sociale che però dura tutto l'anno. Ma noi cominciamo ad avere la nostra età, ecco perché confidiamo nelle nuove generazioni, che raccolgano il nostro testimone".
Sull'attualità, i temi sono quelli del lavoro, ma anche quelli della pace. "Sulla sicurezza non si deve abbassare la guardia. I casi di infortunio e morte continuano a crescere, purtroppo. Mentre sulla guerra bisogna continuare a far sentire la propria voce contro ogni nazionalismo e ogni conflitto", dice Corgiat.
"Mandare armi non credo serva a risolvere i conflitti. Bisogna uscire da questa logica: la comunità europea deve stare dalla parte del popolo ucraino, ma al tempo stesso dichiarare ad alta voce che le guerre sono tragedie. Bisogna sedersi a un tavolo e trovare un compromesso. I nazionalismi di qualunque natura non possono portare ad altro a competizioni territoriali che sfociano in conflitto. Bisogna sedersi a un tavolo e con buona volontà trattare. Quella della guerra, come ha detto il Papa, è una logica che non può che portare alla distruzione".
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