“Non si può essere stranieri per sempre”. E’ questo lo spirito della proposta di mozione presentata da Abdullahi Ahmed Abdullahi (Pd) per favorire l’integrazione dei cittadini stranieri a Torino, individuare le comunità e promuovere scambi culturali e iniziative volte a dare alla città un respiro sempre più internazionale.
Il documento, che ha immediatamente trovato il favore della Giunta e del Partito Democratico, impegna il sindaco Stefano Lo Russo a promuovere, insieme e agli atenei piemontesi, un incontro annuale tra studenti e studentesse, per rafforzare l’immagine di una Torino che accoglie. Un incontro che potrebbe svolgersi una volta all’anno, magari in una location simbolica come il teatro Regio.
Tra le priorità, individuare le comunità diasporiche e promuovere gemellaggi mirati: per esempio, la comunità marocchina presente a Torino, arriva soprattutto dalla città di Khourigba, con cui si potrebbero stringere rapporti privilegiati. L’idea è quindi quella di darsi una visibilità reciproca. Importante poi il sostegno alle realtà che favoriscono lo scambio interculturale e la cultura dei paesi d’origine.
“Vogliamo rendere protagoniste le comunità: si tratta di una grande opportunità per il Torino, l Piemonte e l’Italia” afferma Abdullahi Ahmed Abdullahi. “Con questo percorso avviato vogliamo portare in superficie il sommerso, la parte più ampia. E’ l’unica direzione per valorizzare le buone pratiche che possiamo avere come obiettivo” spiega Nadia Conticelli, capogruppo del Partito Democratico.
“Trovo particolarmente utile la sollecitazione sugli studenti stranieri in Italia: è bene che l’Università non sia una torre d’avorio. Penso che a Torino queste realtà vadano valorizzate, soprattutto perché è sono fattore di ricchezza” dice la vice sindaca Michela Favaro. “Eurovision ci ha dimostrato che la nostra è una città accogliente, la vocazione internazionale c’è e dobbiamo renderla sistemica. Vogliamo una città inclusiva, aperta” conclude l’assessora.
“C’è sinergia tra Consiglio comunale e Giunta” afferma Gianna Pentenero, assessora alla politiche per la multiculturalità del Comune di Torino. "Vogliamo invertire la narrazione che negli ultimi tempi è diventata prevalente, di una città non sicura: Eurovision ci mette al centro dell’Euruopa ma abbiamo bisogno di raccontare quello che le associazioni possono realizzare guardando oltre” afferma invece Pentenero.
Un'iniziativa, quella di Torino guarda oltre, che viene portata avanti nel mese di grande respiro internazionale: l'Eurovision Song Contest, il Salone del Libro, il comitato dei ministri degli Esteri del Consiglio d'Europa, il Festival dell'Economia.
"Negli ultimi dieci anni - dice Abdullahi - gli stranieri in città sono triplicati, da 40.000 del 2003 siamo passati a 128.000. Nel biennio 2020-21 hanno ottenuto la cittadinanza italiana 11.000 persone e nei prossimi anni è facile pensare a questo trend in crescita. Per non dire degli studenti universitari, 2.000 nel 2019 e oggi 11.000, l'8,5% del totale, e del numero delle imprese gestite da stranieri, 48.676, il 13,4% del totale".