Parlare di pioggia oggi potrebbe sembrare avventato, ma è una vera e propria “pioggia di milioni” quella che tra il 2022 e il 2024 si riverserà sulla Dora, per riqualificare i tre quartieri che si sviluppano lungo il fiume: Aurora, Valdocco e Cle.
Sono infatti 30 i milioni di investimenti pubblici in programma, con quattro diversi programma di investimento e nove progettualità strategiche: i primi 10 dovranno essere spesi entro il 2023, i restanti 20 da 2024.
Il progetto “Dora domani”, presentato alla cittadinanza in un incontro tenutosi nel complesso sportivo Fortino, trasformerà letteralmente il territorio nel medio-lungo periodo grazie a 5,5 km di piste ciclabili, 15 interventi di riqualificazione urbana, 19 progetti a impatto sociale attivati e 250.000 mq di spazi pubblici riqualificati.
“Parliamo di interventi importanti, che avverranno su questa porzione di territorio. Questo quartiere sarà più vivibile, sicuro e innovativo dal punto di vista sociale”, ha promesso Chiara Foglietta, assessora alla Transizione Ecologica del Comune di Torino.
“Come avviene nelle grandi città europee, è sempre più fondamentale coniugare l’azione di rigenerazione sugli spazi al coinvolgimento civico e all’innovazione sociale”, ha affermato Stefano Lo Russo. Il sindaco di Torino ha poi proseguito: “La zona Nord della città di Torino verrà interessata da nuove programmazioni che andranno a incidere sulle situazioni più critiche, migliorando lo spazio pubblico, delle relazioni sociali e della qualità della vita”. “Entro fine mandato è nostra intenzione trovare altre risorse”, ha concluso Lo Russo.
“La domanda che ci poniamo spesso è che cosa determini una rigenerazione urbana autentica e duratura”, ha detto Carlotta Salerno, assessora ai Progetti di Rigenerazione Urbana. “Non c’è una ricetta, altrimenti avremmo risolto tutti i problemi, ma di sicuro ci devono essere alcuni elementi ricorrenti. Tra questi, la condivisione e la costruzione di interventi che siano perpecibili attraversando i quartieri, interventi che vadano incontro alle persone e non viceversa”, ha proseguito. “Altro elemento fondamentale è l’interdisciplinarità degli interventi, necessaria affinché il processo sia completo e complesso. Le azioni di rigenerazione urbana fisica, gli interventi materiali, rappresentano in molti casi un traino, l’anello che tira la catena”, ha concluso.
“Siamo qui con metà Giunta perché sono lavori che richiedono un approccio di tipo integrato. Il fiume su cui si sviluppa la progettualità deve essere un conduttore naturale che unisce”, ha affermato l’assessore al Verde, Francesco Tresso.