Un legame permanente tra Iveco e la città di Torino. Un messaggio ribadito più volte, questa mattina, con l'inaugurazione del rinnovato stabilimento FTP industrial di strada vicinale delle Cascinette, a Torino Nord, incaricato della produzione di motori e batterie destinati alla mobilità elettrica sostenibile dei mezzi merci e "pesanti": si chiama ePowertrain plant e sorge proprio accanto agli spazi già utilizzati per le lavorazioni per veicoli endotermici tradizionali. Se la transizione ecologia segue un percorso, sicuramente la strada passa e passerà anche di qui, con l'elettrificazione di un gran numero di veicoli commerciali e puntando al traguardo della decarbonizzazione, tra biometano e poi mobilità elettrica, con la produzione di pacchi batterie. Tra i pionieri, l'e-Daily e il Nikola3 bev. In un cammino che coinvolge il trasporto merci, ma anche quello delle persone.
Pacchi batterie per Daily e autobus, trasmissioni e trasformatori sempre per i Daily e assali elettrici per i Nikola3: saranno loro i protagonisti del nuovo impianto, ma parte della produzione è già partita, spedita verso gli stabilimenti di Foggia e Brescia. Il traguardo a regime sarà di 20mila assali all'anno e 20mila pacchi batteria, con un organico di 200 persone (alcuni nuovi assunti, altri già in organico) e il 100% dell'energia ottenuto da fonti rinnovabili, mentre le emissioni vengono compensate per arrivare a essere il primo stabilimento a impatto zero del Gruppo.
Forte la presenza di robot collaborativi, anche mobili e in grado di fare ispezioni e rilevamenti, così come l'uso di stampanti 3D e nuove tecnologie. "Le nostre persone vengono formate a competenze completamente nuove - spiega il direttore dello stabilimento, Alessandro Sezza -. Sono capacità indispensabili per raccogliere e vincere le sfide del futuro".
Tra sviluppo di prodotto e l'allestimento dello stabilimento (che sorge su un'area vicina a quelle già industrializzate) si stima un investimento superiore ai 50 milioni di euro, anche se l'azienda non ha voluto dare cifre.
Intanto proseguono le attività tradizionali di produzione motori, trasmissioni e assali per mezzi endotermici con 2700 addetti, tra operai e impiegati (in Torino e provincia si arriva a 6.000, quindi 6.300 compreso San Mauro).
Emissioni zero entro il 2040 per i mezzi Iveco Group
"Ci siamo posti l'obiettivo di arrivare a emissioni zero nel 2040, dieci anni in anticipo rispetto al scadenze di Parigi - dice Annalisa Stupenengo, Chief Operating Officer di Iveco Group -. Per farlo dobbiamo adottare tecnologie all'avanguardia e poniamo i lavoratori al centro dell'attività. Digitalizzazione e tecnologie informatiche servono per migliorare produttività, ma anche sicurezza. Vogliamo ridurre al massimo lo spreco, anche di materie prime. E lo stabilimento di Torino è pensato proprio con questo approccio, affiancando lavoratori esperti a una forte percentuale (39%) di under30 e un'età media sotto i 40 anni. Vogliamo che questo sia il primo stabilimento a emissioni zero di CO2".
"Noi siamo persone che muovono persone - aggiunge Domenico Nucera, presidente di Iveco bus -. E il veicolo da solo non basta, dobbiamo creare anche l'habitat intorno, comprese le infrastrutture". "La nostra proposta di mobilità elettrica ha già dimostrato di essere efficace, con milioni di chilometri già percorsi dai nostri mezzi che sono già in strada. Abbiamo raddoppiato la produzione di bus elettrici dal 2019 al 2021 e abbiamo già ricevuto tre riconoscimenti per nostri mezzi in categoria crossway. L'inaugurazione dello stabilimento sarà fondamentale per il cammino del gruppo, anche in relazione all'attività di produzione dello stabilimento di Foggia".
"Torino al centro del futuro dell'automotive"
Tra gli invitati alla cerimonia del taglio del nastro, anche i massimi rappresentanti delle istituzioni locali. "La decisione di investire in maniera importante su questo stabilimento e sulle tecnologie green sono uno stimolo anche per noi a investire su questi argomenti, soprattutto alla luce della situazione in Ucraina - dice Stefano Lo Russo, sindaco di Torino -. Dobbiamo adattarci a un ambiente che sta cambiando continuamente intorno a noi e investimenti come questi di ftp in uno stabilimento che sento nostro hanno un peso importante sull'occupazione e sul futuro dell'industria a Torino. Un segno nella direzione della transizione energetica che si affianca al progetto di Stellantis a Mirafiori. Torino continua a poter essere una delle città più importanti a livello automotive nel mondo".
"Come città abbiamo strumenti chiari per favorire questo percorso - aggiunge Lo Russo -, anche grazie alla concordia istituzionale con la Regione. Speriamo che questo sia l'inizio di una nuova era, non solo per Ftp ma per tutto l'automotive".
"Una partita futura di cui vogliamo fare parte"
"Vorrei ringraziare il management di Iveco per aver scelto si investire su Torino e sulle tecnologie sostenibili - aggiunge Andrea Tronzano, assessore regionale alle Attività produttive -. L'automotive si trova in una rivoluzione che cambierà la geografia europea e noi vogliamo dimostrare di essere un territorio, come Torino e Piemonte, attraente e meritevole di investimenti come questo. Siamo in uno stabilimento che sarà prezioso per accompagnare la ricerca, ma anche la filiera in un cammino di innovazione. Noi vogliamo far parte di questa partita futura".