Prima c'è stata la torta al Louvre spiaccicata sui vetri che proteggono la Gioconda, poi è stata la volta dei Girasoli di Van Gogh alla National Gallery di Londra inzuppati di salsa al pomodoro, per fortuna anche in quel caso ben protetti dal rivestimento in vetro, poi è stato il turno de Il Pagliaio di Monet nel Museo Barberini di Postdam, su cui questa volta è stato sprecato dell'ottimo purè di patate. Infine, gli attivisti hanno pensato bene di appiccicarsi letteralmente a uno dei capolavori di Vermeer, La ragazza con l'orecchino di perla, conservato ad Amsterdam al Museo dell'Aja.
A compiere gli atti in genere è il gruppo ambientalista Just stop oil, che cercando di porre l'attenzione sul cambiamento climatico, laddove Greta Thunberg e i cortei non ci riescono.
Ma ha davvero senso? E perché a essere prese di mira sono proprio le opere d'arte?
Lo abbiamo chiesto al direttore della Reggia di Venaria, Guido Curto che ieri ha presentato l'ultima mostra di quadri nella residenza sabauda. "Non mi scandalizzo più di tanto perché per fortuna i dipinti sono protetti dal vetro. Sono gesti simbolici che richiamo ovviamente molta attenzione, per questo li fanno. Capisco il senso ma non non condivido".
In passato ci sono state forme di protesta simili?
"No, o meglio, ci sono stati episodi di attacco a opere d'arte, tutti ricordiamo la martellata alla statua di Michelangelo, ma non era mai legato a una protesta".
Si sta comunque generando un vero e proprio trend. Non rischia di generare allarme?
"Ho visto i video e mi sembra che la situazione in generale sia rimasta sotto controllo, proprio perché appunto le opere sono bene protette. Anche qui da noi abbiamo ovviamente un'attenzione molto alta sulla sicurezza, ma non credo ci sia da preoccuparsi insomma. D'altra parte - aggiunge con malizia e ironia - potrebbe anche rilanciare alcuni musei e le opere che contengono".
Proprio sul tema del green ha lavorato la Reggia di Venaria durante questo ultimo anno.
"L'ultima mostra che abbiamo presentato, quella su John Constable è dedicata ai paesaggi e alla natura. Si inserisce in quel percorso legato all'ambiente e alla bellezza da preservare che abbiamo avviato nel 2022".
E nei prossimi anni?
"Proseguiremo con temi che sono comunque legati tra loro: quello del cibo, del benessere e nel 2025 dell'amore".
Il tutto mentre si affaccia il nuovo Governo Meloni e alla cultura entra in scena il nuovo Ministro Sangiuliano. Una scelta che condivide?
"E' un avvocato che conosce la materia, un giornalista che sa molto bene cosa vuol dire valorizzare i luoghi e l'importanza della comunicazione. Speriamo di incontrarlo molto presto, lo aspettiamo qui alla Reggia".