Il sistema di protezione dei testimoni di giustizia al centro della commissione Legalità (presidente Giorgio Bertola) che ha audito il presidente della fondazione Benvenuti in Italia, Mauro Beano, e con lui l’ex imprenditore Pino Masciari.
La seduta segue l’approvazione all’unanimità, il 25 ottobre scorso, di un ordine del giorno in cui il Consiglio - a seguito della notifica di avvio del provvedimento di revoca della scorta a Masciari - ha impegnato la Giunta ad attivarsi per verificare la situazione.
Masciari ha ripercorso la sua vicenda processuale e umana di chi “oltre trent’anni fa ha deciso di denunciare chi minacciava la mia impresa, una delle più importanti della Calabria. La ‘ndrangheta mi voleva imporre assunzioni e mi chiedeva una percentuale sui miei lavori. Ho vissuto 13 anni in località segreta, non ho più la mia impresa e ho chiesto un grandissimo sacrificio alla mia famiglia. Ho denunciato per essere libero, ma adesso chiedo allo stato il perché di questa decisione e non ottengo risposte”.
Durante la seduta sono intervenuti anche il testimone di giustizia Mauro Esposito, e il consulente della commissione nazionale Antimafia, Davide Mattiello.
Hanno chiesto approfondimenti i consiglieri Gianluca Gavazza (Lega), Domenico Rossi e Diego Sarno (Pd), Sarah Disabato (M5s), Francesca Frediani (M4o), Mario Giaccone (Monviso) e Silvana Accossato (Luv).
Il legale di Masciari ha risposto alle sollecitazioni spiegando che “il ruolo politico di ciascun consigliere è importante per arrivare a chiarire questa vicenda. Penso inoltre che il nostro paese abbia bisogno di una norma organica per i testimoni di giustizia, possiamo studiare insieme una proposta di legge”.
Il Movimento 5 Stelle, a tutti i livelli istituzionali, chiede allo
Stato un passo indietro rispetto alla procedura di revoca della scorta al testimone di giustizia Pino Masciari e alla sua famiglia. "Nei tanti Consigli comunali nei quali sono presenti nostri rappresentanti abbiamo portato in approvazione atti di indirizzo. Una battaglia condivisa dai nostri portavoce a Roma, che hanno presentato un'interrogazione al Senato e si sono spesi in prima persona anche alla Camera", dichiarano Sarah Disabato, Elisa Pirro, Sean Sacco e Ivano Martinetti. "Chi le denuncia deve e dovrà trovare sempre assoluto sostegno e protezione da parte dello Stato. Non ci fermeremo fin quando non vi sarà un passo indietro sulla revoca della scorta a Pino e alla sua famiglia".