Sono salite in barca e hanno iniziato a remare le prime donne che hanno avviato oggi il percorso di riabilitazione post operatoria del tumore al seno. Si è svolto oggi, all’impianto sportivo del Centro Universitario Torinese del Cus Torino (corso Sicilia 50), un open day nel progetto “Sport Terapia Integrata” lanciato dalla Federazione Italiana Canottaggio in collaborazione con Federsanità Anci Piemonte.
Una nuova visione del canottaggio
Con questo progetto si intende promuovere una nuova visione del Canottaggio inteso non solo come sport ma soprattutto come disciplina completa e con riconosciuti benefici fisico-motori, oltre che psicologici generati dal contatto con la natura, che rappresentano la soluzione ideale per uno stile di vita corretto, in un giusto equilibrio tra mente e corpo. I corsi di Canottaggio Terapia Integrata intendono accogliere medici, persone con pregresse patologie (oncologiche e non solo) e semplici appassionati, anche over 65. I corsi pertanto verranno strutturati secondo una modalità formativa adatta a tutti e col solo fine di aumentare il benessere e la generale qualità di vita dei partecipanti. La Federazione ha già attivato una tipologia di tesseramento dedicato.
Piemonte regione pilota
Il progetto vede coinvolte 4 società remiere di Torino e il Piemonte è inserita come Regione pilota per lo sviluppo del progetto che vedrà affiancato anche un percorso medico-scientifico con la registrazione di dati sul campo per valutare i reali benefici della disciplina del canottaggio sulle donne operate al seno.
“Il Cus Torino è in prima linea per l’implementazione dei progetti di prevenzione e riabilitazione nell’ambito sanitario – ha detto il presidente del Cus Torino Riccardo D’Elicio - La sezione Canoa Canottaggio Cus ha saputo interpretare al meglio la proposta della Federazione Italiana Canottaggio e, grazie alla collaborazione con Federsanità Piemonte è riuscita ad attivare un open day che, contiamo, possa sfociare in tante adesioni da parte delle donne ma anche dei loro familiari. Inoltre – conclude D’Elicio - questo è un primo momento che ci porta, attraverso numerose iniziative, al 5 marzo giorno della “Just the Woman I Am”.
“I nostri tecnici e istruttori hanno partecipato ad appositi corsi di formazione per seguire al meglio le donne che si avvicinano al Canottaggio – spiega il Responsabile della Sezione Canoa Canottaggio del Cus Torino Mauro Tontodonati - La loro preparazione è frutto di un percorso tecnico che li arricchirà loro e, sono certo, tutta la sezione, sia professionalmente sia umanamente”.
Il contributo di CasaBreast
“CasaBreast nasce da un gruppo eterogeneo di persone che sin dal loro primo incontro hanno capito che la #laforzadiunasquadra si evince proprio dal fatto che ognuno possa mettere in gioco le proprie capacità e risorse, tutti uniti per raggiungere insieme gli obiettivi preposti – afferma un entusiasta Riccardo Bussone presidente dell’associazione CasaBreast che ha attivamente collaborato al successo dell’iniziativa - Questa giornata nasce da e con questo spirito. Risultati di nuovi studi dimostrano che programmi che promuovono l’esercizio migliorano il benessere fisico e mentale di chi ha superato la malattia. CasaBreast vuole promuovere il ruolo cruciale che l’attività fisica ha nella prevenzione e nella cura di patologie croniche, incluso il cancro. Lo sport può essere considerato un ‘farmaco’, un attore principale nella prevenzione oncologica primaria e terziaria, cioè per ridurre il rischio di ricadute, e un coadiuvante nel trattamento oncologico Inoltre, favorisce l’inserimento sociale combattendo così la solitudine e la depressione. I risultati appena pubblicati di due studi dimostrano che le donne con una diagnosi di tumore del seno che prendono parte a programmi che promuovono l’esercizio fisico vedono migliorare la propria efficienza fisica e la qualità della vita, inclusa la salute mentale".
Gli aspetti positivi dello sport dei remi
Come sappiamo, un’altra conseguenza del tumore della mammella è la ridotta mobilità del braccio e dell’ascella che può comparire dopo l’intervento chirurgico e la radioterapia.
Il progetto di oggi ha lo scopo di creare un’opportunità innovativa per far scoprire la nobilissima disciplina del canottaggio e le molteplici valenze positive ad essa connesse, sia in termini di salute che di esperienza di condivisione e di aggregazione. Perché guarire dal cancro e fare sport è non solo possibile, ma consigliabile.