Si chiama "Mobile Angel" il nuovo alleato delle donne in difficoltà perché vittime di violenza. Un "angelo", appunto, cui chiedere aiuto grazie all'arma dei carabinieri in caso di aggressione o anche solo di rischio. Un orologio, di quelli di nuova generazione, che lancerà l'allarme con un solo movimento o un clic.
Numeri impressionanti
Si tratta di una sperimentazione che vede coinvolti, insieme ai carabinieri, anche la procura di Torino, il Soroptimist International Club di Torino, Fondazione Vodafone e i ragazzi del liceo Cottini, chiamati a realizzare depliant e manifesti del progetto. "Le statistiche su questo fenomeno sono ormai sulle cronache di tutti i giorni, ma accanto ai numeri ci sono storie e vicende dolorose. I fatti spesso accadono tra le mura domestiche, da parte di chi non ti aspetteresti mai - dice il comandante Provinciale dei Carabinieri, Claudio Lunardo - Da inizio anno, al 112 sono arrivate circa 1800 richieste di intervento. Non denunce, ma segnalazioni. Anche da parte di chi abita vicino e lancia l'allarme".
A Mirafiori la "stanza zero" per denunciare
"Ci sono tante iniziative che cerchiamo di portare avanti - aggiunge - e già dal 2009 è stata istituita una sezione sugli atti persecutori, per studiare il fenomeno e le sue evoluzioni, per aiutare i colleghi sul campo. E nel 2014 è nata una rete nazionale contro le violenze di genere".
Al comando Mirafiori di corso Brunelleschi è nata la cosiddetta "stanza zero", dove accogliere le vittime di violenza in un locale protetto per poter raccontare in maniera più tranquilla la propria storia. "Le stanze sono 6 in tutta la provincia di Torino, l'ultima della quale inaugurata a Pianezza nei giorni scorsi".
Un dispositivo per le donne in pericolo
In particolare, sarà consegnato alle donne che denunciano uno smartwatch programmato appositamente a lanciare un allarme immediato al comando dei carabinieri, schiacciando un pulsante. Ma basterà anche un movimento non naturale della vittima a far scattare l'allarme. La tecnologia permetterà la geolocalizzazione della vittima, per poterla soccorrere immediatamente. "In questa maniera vogliamo aumentare la percezione di chi è vittima e denuncia. Dare serenità e sicurezza a chi sporge denuncia".
Accompagnare un percorso di dolore
"Bisogna accompagnare le donne in un percorso complicatissimo - aggiunge Anna Maria Loreto, procuratore capo del Tribunale di Torino - Le donne che segnalano queste situazioni provano un dolore enorme, perché denunciano persone con cui hanno vissuto o hanno scelto. Spesso sentono un sentimento di smarrimento senza speranza".
"E la denuncia non è un punto di arrivo - aggiunge - ma l'inizio di un percorso ancora più duro, con il peso di mandare in carcere padri, mariti o compagni. Tutti noi dobbiamo accompagnare queste donne in un cammino così difficile".
Le iniziative nei centri commerciali
Inoltre, si stanno organizzando stand informativi allestiti presso vari Centri commerciali della Città Metropolitana di Torino, dove militari dell’Arma inviteranno a riflettere sul tema della violenza e sull’importanza della denuncia, illustrando al contempo le possibilità di sostegno offerte alle vittime.
Realizzata anche una “stanza protetta” all’interno centro commerciale Le Gru nei giorni 25, 26 e 27 novembre, in coincidenza con i giorni del black Friday. Gli stessi volantini realizzati dai ragazzi saranno distribuiti nei centri commerciali, per sensibilizzare i passanti.