Una sfrenata ricerca di consenso elettorale: c'è questo, secondo il giudice del Tribunale di Asti, dietro al patto che l'esponente di Fratelli d'Italia Roberto Rosso strinse con due personaggi legati alla Ndrangheta.
Lo dicono le motivazioni della sentenza con cui a giugno Rosso è stato condannato a 5 anni di carcere per voto di scambio nell'ambito del maxi processo Carminius-Fenice. I fatti si riferiscono alla campagna elettorale del 2019 per le Regionali dove Rosso, poi diventato assessore nella Giunta di centrodestra guidata da Alberto Cirio, era candidato con Fratelli d'Italia.