La Giunta regionale del Piemonte ha deciso questa mattina di proporre alla valutazione del Consiglio regionale il sito di Cambiano, quale sede più idonea per la realizzazione del nuovo ospedale dell’Asl To5.
Icardi: "I perché di questa scelta"
"Dallo studio comparativo redatto dal Gruppo di lavoro interdirezionale, con la partecipazione dell'Asl To5 e di altri soggetti tecnici – osserva l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi - risulta che l’Area di Cambiano, con una percentuale di soddisfazione del 61 per cento, contro il 50 per cento dell’Area di Moncalieri-Trofarello e il 28 per cento dell’Area di Villastellone, è la più idonea per la costruzione del nuovo ospedale dell’Asl To5. La Giunta ne ha preso atto, chiedendo al Consiglio regionale di approvare tale scelta nell’ambito del programma di interventi di edilizia sanitaria regionale".
In particolare, lo studio comparativo rileva che l’Area proposta dal Comune di Cambiano è di superficie maggiore rispetto alle altre due. Fra queste, quella di Villastellone si preferisce a quella di Moncalieri-Trofarello, che risulta, fra tutte, la meno estesa.
"I rischi idrogeologici del sito di Moncalieri"
Il sito di Moncalieri-Trofarello è caratterizzato da criticità in termini di rischi di alluvione e di pericolosità geomorfologica, anche alla luce delle risultanze della perizia idrogeologica, idraulica e sismica redatta nel mese dicembre 2020 dal Politecnico di Torino, dalla quale si evince che nell’area di Moncalieri-Trofarello esiste il rischio di alluvione e sono pertanto necessarie opere di mitigazione, la cui natura e consistenza deve confrontarsi con la qualità della realizzazione complessiva e con i possibili ed ulteriori rischi derivanti dal livello della soggiacenza di falda e dalla prossimità ad aree ad elevato rischio idrogeologico.
A favore di Cambiano gioca anche il fatto che una parte consistente dell'area è di proprietà demaniale, mentre le aree degli altri due siti sono completamente da espropriare.
"I punti di forza di Cambiano"
Inoltre, dopo accurata ed ulteriore istruttoria, il Comune di Cambiano ha rianalizzato l’accessibilità viaria all’area ricadente nel territorio del proprio Comune, ritenendola adeguata in considerazione dei seguenti punti di forza: doppio accesso alla struttura, lato Cambiano/Santena (S.R.29) e lato Trofarello/Moncalieri (S.P. 29 VAR); vicinanza alla circonvallazione di Cambiano (da dove arriverebbero tutti gli utenti provenienti dal Chierese e dall’Astigiano) a 1 Km; vicinanza a due svincoli della tangenziale, Santena a 1,5 Km e Vadò a 3,5 Km; vicinanza agli svincoli autostradali della A21 Torino-Piacenza a 1,2 Km; adeguato sistema di trasporto pubblico locale, con fermata delle Linee 45, 45/, 180, 185 a circa 500 metri e vicinanza alla Stazione di Cambiano-Santena - SFM 6 a circa 600 metri.
"Adesso la parola sulla scelta definitiva del sito spetta al Consiglio regionale – conclude l’assessore Icardi - sul piano del finanziamento l’opera rientra già nel piano triennale di investimento dell’Inail per un importo di 202 milioni di euro, senza escludere altre eventuali opportunità di intervento".
Montagna: "Nessuna sorpresa, ora investimenti per il Santa Croce"
"Non siamo sorpresi della scelta della Giunta Regionale: dopo quattro anni di mandato, oggi si compie definitivamente un disegno che fa prevalere interessi politici di parte all’interesse generale per la salute dei cittadini dell’area sud di Torino", attacca il sindaco di Moncalieri Paolo Montagna. "Indicare l’area di Cambiano come sito del nuovo ospedale significa dire no all’ospedale unico dell’Asl To5, perché quell’area quando sarà esaminata circa i requisiti essenziali per realizzare un ospedale, risulterà non conforme".
"Scelta che umilia i cittadini di Moncalieri e Nichelino"
"La scelta inoltre umilia e calpesta i diritti dei cittadini di Moncalieri e Nichelino, nella somma oltre 100mila abitanti, che saranno costretti a rivolgersi agli ospedali di Torino, che già non riescono a contenere gli utenti attuali", prosegue Montagna. "Questo aumenterà dunque la mobilità passiva dell’azienda sanitaria, condannando la T05 al deficit economico e alla prevedibile chiusura. In questo scenario, chiediamo chiarezza sul presente e sul futuro degli ospedali di Moncalieri, Chieri e Carmagnola, che sono al collasso. Nel cronoprogramma regionale, per fare il nuovo ospedale servirebbero otto anni: è evidente che con la situazione attuale del Santa Croce non possiamo permetterci lo stesso immobilismo che ci ha portati al disastro di oggi".
"Servono interventi immediati a beneficio dei cittadini e del personale ospedaliero, che con il proprio sacrificio quotidiano prova a tenere in piedi un servizio fondamentale per le persone", conclude il sindaco di Moncalieri.
Nicco: "Decisione giusta, ascoltati i sindaci del carmagnolese"
"Finalmente il Carmagnolese e la zona Sud-Est della provincia di Torino potranno avere una struttura sanitaria attesa da quarant’anni e all’avanguardia nelle prestazioni che saranno messe a disposizione dei cittadini", ha affermato invece il consigliere regionale Davide Nicco. "Apprezzo la valutazione della Giunta, che con grande correttezza è arrivata entro i termini promessi. E apprezzo soprattutto che la decisione abbia tenuto conto del parere dei Sindaci del Carmagnolese, che si sono opposti da subito all’indicazione della precedente Giunta Chiamparino di realizzare l’opera sull’area di Moncalieri-Trofarello che ha rivelato preoccupanti criticità in termini di rischi di alluvione e di pericolosità geomorfologica e idrogeologica".
Sarno: "1365 giorni persi da Cirio e Icardi"
"La Giunta Regionale - dichiara il consigliere regionale Diego Sarno - ha deciso di individuare il comune di Cambiano come luogo per la realizzazione dell’Ospedale Unico dell’ASL TO5. In questi 1365 giorni il Presidente Cirio e l’assessore Icardi, per una logica strettamente politica-partitica, hanno riportato la lancetta indietro di 15 anni rimettendo in discussione la scelta di Moncalieri-Trofarello (di seguito Vadò), scelta presa dai tecnici della Regione ben sei anni fa, nel 2018. Tutto era pronto e bastava realizzare il progetto definitivo ed esecutivo per poi mettere a gara i lavori: oggi avremmo la posa della prima pietra!".
"In questi tre anni e mezzo la Giunta Cirio aveva promesso la costruzione di diversi ospedali e ad oggi, 13 febbraio 2023, non ha portato a conclusione neanche un progetto utile da poter appaltare. Infine - conclude il consigliere Sarno - sfidiamo Cirio e Icardi a portare entro la fine della legislatura il progetto esecutivo dell’Ospedale Unico ASL TO5 così da poter appaltare i lavori, altrimenti la notizia di oggi sarà stata l’ennesimo annuncio utile per qualche bel titolo sui giornali. Noi saremo lì a vigilare ma senza fare ostruzionismo perché, come abbiamo sempre detto, “l’Ospedale Unico in ASL TO5 è la priorità” e, a differenza della destra, per noi non c'è campanilismo che tenga".
Tolardo: "Scelta che penalizza i nichelinesi"
Duro anche il commento del sindaco di Nichelino Giampiero Tolardo: "Una scelta che ha fatto prevalere gli interessi politici piuttosto che la tutela al diritto alla salute dei cittadini di Nichelino e dell’area Torino Sud e che allunga i tempi di realizzazione dell’ospedale in un'area che, oltretutto, non è servita da infrastrutture viarie adeguate né tantomeno da un servizio di trasporto pubblico adatto".
"La conseguenza? Aumenterà l’esigenza di prestazioni sanitarie della nostra area, ma anche la mobilità verso le strutture sanitarie di Torino che porterà ulteriore disagio ai cittadini", aggiunge Tolardo, che conclude sottolineando che "la realizzazione di questo ospedale è una priorità e non ci sono interessi politici che tengano: auspichiamo che, dopo tutti questi anni, venga presentato il progetto esecutivo entro fine legislatura in modo tale da poter appaltare i lavori, altrimenti questo annuncio sarà stato l’ennesima notizia senza alcun risultato concreto".