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Economia e lavoro | 14 febbraio 2023, 14:44

Automotive, il primo tavolo con Governo e Stellantis non convince i sindacati: "Solo proclami e su Mirafiori nessuna certezza"

Incontro a Roma tra esecutivo, azienda e sigle metalmeccaniche. Dal Governo stimoli su dati e prospettive. Dubbi su transizione ecologica ed effetti occupazionali

manifestazione sindacale a Roma

Manifestazione dei metalmeccanici di Fiom Cgil davanti al ministero

Governo, sindacati e Stellantis. Primo appuntamento, oggi a Roma, per il tavolo che dovrebbe monitorare e accompagnare il futuro dell'automotive nel Paese. La sede - quella di via Molise - è quella del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. All'esterno, mentre la riunione era in corso, centinaia di lavoratori della Fiom Cgil che hanno voluto far sentire la loro voce, provenienti da tutti gli stabilimenti del Gruppo e da parte dell'indotto.

I presenti al tavolo

Iniziato poco prima delle 11 di questa mattina, il tavolo ha visto seduti - accanto alle maggiori sigle sindacali metalmeccaniche - anche il viceministro Valentino Valentini e la sottosegretaria Fausta Bergamotto, mentre a rappresentare Stellantis c'era Davide Mele, vicepresidente per gli affari corporate del Gruppo in Italia. La riunione si è conclusa intorno alle 13.30. In ballo, anche i 2,6 miliardi di finanziamento per il biennio che si conclude nel 2024 e che già erano stati stanziati dal governo Draghi. Entro il 2030, invece, le risorse da spendere in questo senso sono circa 6 miliardi.

"Solo proclami su Mirafiori"

Da parte della delegazione torinese, l'attenzione era rivolta soprattutto a Mirafiori. "Non è stato detto nulla di più rispetto a quanto enunciato già in altri tavoli, sostenendo a proclami l'importanza di Torino e Mirafiori per Stellantis", dice Gianni Mannori, che per Fiom Torino segue proprio le tematiche della storica fabbrica Fiat. "Ma non ci sono stati dettagli o numeri specifici, su produzioni e volumi futuri. Tanto che anche il Governo stesso ha chiesto specifiche più puntuali e precise, ricordando come buona parte degli incentivi siano stati assorbiti fin qui proprio da Stellantis".

Tra dubbi e speranze

Anche a livello nazionale l'incontro non ha lasciato particolari certezze. "Nel nostro Paese produciamo meno di 500mila veicoli, ma possiamo produrne 2 milioni - ha detto Michele De Palma, segretario generale di Fiom -: l'azienda fa grandi risultati dal punto di vista della finanza, ma i lavoratori restano in cassa integrazione. Auto e Stellantis devono rimanere un elemento centrale in Italia". E conferme sono state chieste anche da parte di Ferdinando Uliano, segretario nazionale di Fim Cisl e responsabile settore auto: "Serve un impegno forte da parte del Governo su tutto il gruppo Stellantis. Ci sono state conferme importanti sul futuro di Mirafiori legato all'economia circolare".

Tra i temi centrali, accanto a un piano straordinario che garantisca salario, produzione e dunque occupazione nel Paese, anche la transizione ecologica e tecnologica. Sulla quale, però, non tutte le risposte hanno soddisfatto i rappresentanti dei lavoratori. "Si sta attraversando una fase complicata - dice Rocco Palombella, segretario generale della Uilm - ma non ci hanno fornito chiarimenti su come Stellantis vuole affrontare questo momento, in termini di stabilimenti, organici e componentistica".

E un allarme è stato lanciato anche da Roberto Di Maulo, segretario generale Fismic Confsal: “Stellantis, come precisato dal Governo, ha assorbito circa il 40% delle risorse erogate, ma vi è invece la necessità di sottolineare l’altro dato, ovvero che il 60% delle risorse è andato agli altri, ossia produttori cinesi, coreani, giapponesi e tedeschi. Questo è un segnale che denota una mancanza nella visione della politica industriale in Italia”.

Massimiliano Sciullo

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