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Attualità | 28 febbraio 2023, 12:25

Medici gettonisti, la Corte dei Conti scrive al ministro della Salute: “Costi lievitati”

La presidente della sezione di controllo Maria Teresa Polito si rivolge al ministro Orazio Schillaci: “Non assicurata un’adeguata continuità assistenziale”

inaugurazione anno giudiziario

Medici gettonisti, la Corte dei Conti scrive al ministro della Salute: “Costi lievitati”

Un faro per evidenziare la carenza del personale sanitario in Piemonte. È quello acceso dalla Corte dei Conti, che in occasione dell’anno giudiziario ha scritto al ministro della Salute Orazio Schillaci per evidenziare come il “ricorso ai medici gettonisti abbia accentuato i costi del servizio, senza assicurare un’adeguata continuità assistenziale”. 

"Fermare l'esodo dei sanitari verso il privato"

La lettera, firmata dalla presidente della sezione di controllo della Corte dei Conti del Piemonte Maria Teresa Polito, è di fatto un sollecito ad adottare misure strutturali per “fermare l’esodo dei sanitari verso il settore privato, mediante assunzioni”. Un problema non solo del Piemonte, ma nazionale. 

Per Polito, le cause sarebbero dovute all’assenza di un’adeguata programmazione e a scelte come il numero chiuso a medicina e un limitato utilizzo di bandi per le scuole di specializzazione. Il risultato? “L’assenza di un bilanciamento fra domanda sanitaria e offerta di medici per soddisfarla”. Da qui il ricorso smodato ai medici gettonisti, decuplicati, ma essenziali per garantir i servizi essenziali.  Polito ha poi espresso preoccupazione “per l’abbandono delle strutture pubbliche da parte dei medici”.

"Assunzioni periodiche e solo a tempo determinato"

Inadeguata, secondo la presidente della sezione di controllo della Corte dei Conti, la risposta delle assunzioni periodiche e a tempo determinato fino al 2026 di personale sanitario, grazie ai fondi del Pnrr. Una misura non congrua rispetto agli ingenti investimenti individuati per la creazione delle case e degli ospedali di comunità.

Un’altra anomalia sollevata dalla Corte dei Conti del Piemonte è l’assenza di denunce da parte dei pubblici uffici sulle procedure di spesa legate al Pnrr e sulle risorse regionali erogate per far fronte alla crisi causata dal Covid. Un fatto "perlomeno singolare" secondo il procuratore regionale Quirino Lorelli perché in contrasto con le segnalazioni fatte dalle forze di polizia. 

"Purtroppo deve constatarsi come a tutt'oggi non sia pervenuta alcuna denuncia da parte di dirigenti e funzionari pubblici proprio in ordine a procedure di spese a valere sul Pnrr, così come non ne risultano quanto alle risorse regionali erogate per far fronte alla crisi pandemica del 2020 e 2021" ha concluso Lorelli.

Lorelli: "Richieste di risarcimento più che raddoppiate"

Parlando invece dei numeri riguardo alle attività svolte, il procuratore regionale Lorelli ha evidenziato come “gli importi delle richieste risarcitorie notificati nel 2022 assommano a 54,29 milioni, a fronte dei 18,2 milioni: più che raddoppiati”. Sono cresciuti a dismisura anche gli importi delle sentenze di condanna emesse, passati addirittura dai 5,49 milioni del 2021 ai 150,31 dell’anno appena trascorso. Un risultato motivato da una sentenza di condanna per efficienza energetica.

Nel confronto tra le varie annate 2020-2021-2022, spicca inoltre l’aumento dei procedimenti pendenti a fine anno: oggi sono 3.923, contro i 3.606 dell’anno precedente e i 3.026 del 2020. Un aumento costante.

Andrea Parisotto

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