Da Leonardo a Raffaello, l’arte dell’arazzo si è legata a tanti grandi nomi ed è arrivata fino a noi. La Reggia di Venaria ha quindi voluto dedicarle uno spazio con la mostra “All’ombra di Leonardo. Arazzi e cerimonie alla corte dei Papi” aperta fino al 18 giugno.
"L'ultima cena" star della collezione
Protagonisti della piccola esposizione sono gli arazzi ma anche quadri, incisioni e oggetti che raccontano una tradizione antica che affonda le radici nell’Europa del XIV secolo.
Star della collezione l’arazzo che riprende “L’ultima cena” realizzato proprio dal genio di Vinci e conservato dal 1533 in Vaticano.
Dono del re di Francia, Francesco I, in occasione del matrimonio tra Caterina de Medici ed Enrico di Valois. Un regalo che in realtà suggellava un’alleanza importante per l’epoca, quella tra la Francia e il Papato contro l’imperatore spagnolo Carlo V.
Opera datata 1516
Realizzata nel 1516 sulla base di un cartone che quasi certamente porta la mano dello stesso Leonardo. L’artista inadatti visse alla corte di Francesco I proprio in quel periodo. A differenza dell’affresco conservato a Milano, l’arazzo riprende i gigli della corte francese e sullo sfondo un’architettura rinascimentale come se l’ultima cena di fosse realmente tenuta alla corte di Francia.
Ad accompagnare l’opera leonardesca è un altro arazzo con cui si intrecciarono le storie, quello del dossale del baldacchino papale realizzato nel 1525 per Clemente VII, su base di un cartone disegnato dagli allievi di Raffaello.
Un passato al Vaticano
Entrambe le opere, come testimoniato anche dalla litografia di Praslon Chromolith, erano appese in Vaticano, in occasione della cerimonia della Lavanda dei piedi. La prima alle spalle dei Vescovi cui venivano appunto lavati i piedi dal Pontefice, l’altra alle spalle del seggio dello stesso Papa.
Chiude la mostra un altro arazzo, sempre raffigurante Gesù che lava i piedi agli apostoli, realizzato nel 1755 dalla celebre Manifattura dei Gobelins, ancora oggi esposto nelle Sale del Carracci nel Quirinale.