Tra i tanti aspetti che riguardano la sanità, ce n'è uno in particolare che spesso viene sottovalutato: si tratta dei bisogni spirituali dei pazienti ricoverati in ospedale. A cercare di indicare le prospettive attuali e future su un tema che, vista la multiculturalità della società italiana, assumerà una centralità sempre maggiore, è l'Università degli Studi di Torino con il progetto “From Cure to Care, Digital Education and Spiritual Assistance in Hospital Healthcare”, che ha coinvolto altri 4 atenei europei da Spagna, Irlanda e Polonia con una partecipazione di 193 studenti.
Sanità e spiritualità
From Cure to Care, coordinato dalla sociologa Stefania Palmisano, ha formato aspiranti infermieri e professionisti della salute sull'assistenza e sulla cura dei bisogni religiosi e spirituali dei pazienti in ospedale e sull'integrazione della spiritualità nelle pratiche cliniche: “La pandemia – spiegano gli organizzatori - è stata accompagnata da un diffuso e profondo senso di paura, ansia, isolamento e incertezza esistenziale che ha sollevato, soprattutto da parte dei pazienti ricoverati nelle terapie intensive e dei loro familiari, una inedita richiesta di cura olistica incentrata non solo sul corpo, ma anche sugli aspetti psicosociali e spirituali: a queste richieste hanno dovuto rispondere, fronteggiando difficoltà organizzative e pratiche, figure assistenziali diversificate”.
Il ruolo delle tecnologie digitali
Il tutto con un occhio di riguardo all'innovazione: “L'alfabetizzazione digitale degli infermieri – proseguono - è essenziale per semplificare molti processi amministrativi, assistere con l'onboarding e la formazione, migliorare la produttività, ridurre la variabilità delle cure, imparare e insegnare come affrontare la telemedicina e fornire interventi di assistenza spirituale tempestivi, in particolare a quei pazienti oncologici e di fine vita per i quali è essenziale”.
Il convegno conclusivo
Il convegno conclusivo dell'iniziativa si svolgerà domani, 29 marzo, dalle 9 alle 18 al Campus Einaudi di lungo Dora Siena 100 e vedrà la partecipazione di tutti gli atenei coinvolti nel progetto: Università di Torino, University College di Dublino, Universidad de Extremadura, Universidad Internacional de la Rioja e Uniwersytet Kardynała Stefana Wyszyńskiego; a loro si aggiungeranno gli studenti di Infermieristica del Cottolengo e di ANDOS Associazione Donne Operate al Seno Torino.