Dopo mesi d'allarme dei sindacati e delle istituzioni su tagli occupazionali e rischi di ridimensionamento, arrivano buone notizie per la Rai di Torino. Questa mattina il sindaco Stefano Lo Russo ha incontrato a Palazzo Civico l'amministratore delegato Carlo Fuortes, che ha lanciato un messaggio: "la Rai non abbandona Torino: conserva nel capoluogo tutto quello che è stato fatto, ma cerca anche di valorizzarlo".
"Vogliamo utilizzare al massimo - ha aggiunto - le potenzialità degli studi e delle risorse umane. Eventualmente una volta che avranno raggiunto il 100%, si andrà alle produzioni esterne".
16 milioni dal Ministero per la tecnologia
I problemi principali sollevati dalle organizzazioni sindacali negli scorsi mesi erano legati allo spostamento di produzioni e lavoratori su altre sedi: ultimo in ordine di tempo il trasferimento a Milano di "Stasera c'è Cattelan".
"Il polo territoriale Rai - ha sottolineato Fuortes - ha un ruolo strategico, che non deve guardare solo alla parte produttiva" .
"A Torino - ha aggiunto - c'è il cuore di tutta l'area amministrativa e finanziaria in via Cavalli: anche quella tecnologica per noi è cruciale". Su quest'ultimo punto l'amministratore ha annunciato un investimento del Ministero dei Beni Culturali, con una prima tranche di 16 milioni di euro, per la valorizzazione del "materiale audiovisivo": all'ombra della Mole troverà casa il centro di divulgazione e conservazione.
Cuori 2
Fuortes ha poi chiarito che è stato firmato il "contrario biennale per le aree Lumiq (di corso Lombardia ndr), dove verrà girato "Cuori 2": visto il grandissimo successo potrà partire "Cuori 3"".
"La parte produttiva - ha aggiunto - rimane qui, così come l'attività divulgativa per i ragazzi e quella scientifica: sull'ambiente vogliamo usare Torino come polo nazionale". E proprio su quest'ultimo punto il sindaco Lo Russo ha precisato: "in questa cornice vorremo intitolare il Centro Produzione Rai a Piero Angela, per sottolineare sia il legame con la città che la vocazione futura".
"L'Orchestra? Fiore all'occhiello"
E l'Amministratore Delegato ha voluto chiarire anche l'importanza dell'Orchestra, "di assoluto livello: è un fiore all'occhiello e continueremo ad investire". Rai, come accade per altre grandi realtà e istituzioni, punta a dismettere una parte degli immobili meno usati, come ad esempio quello di corso Giambone. "È un processo - ha osservato il primo cittadino - che per noi si integra in quello di sviluppo della città". "È un percorso, un punto di partenza nuovo con una strategia condivisa nell'ottica di una Rai che continua a scommettere su Torino" ha concluso Lo Russo.