Si scrive Mirafiori, si legge 500 elettrica. Anche nel primo trimestre 2023, il polo produttivo di Torino si è mosso quasi esclusivamente sulla bev, che da tempo fa da traino alla storica fabbrica cittadina.
Se infatti i volumi di tutto il Gruppo crescono del 4,8%, a Torino si sale del 18,4%. E il 91,5% di questi volumi sono appunto legati all'utilitaria elettrica. Sono 25.900 esemplari in tutto, contro i precedenti 21.870.
"C'è ancora tanto da fare, il piano è incompiuto visto che punta al 2030, anche se la 500 bev è una bella sorpresa, anche se smontiamo ritardi su Maserati. Resta il problema dell'età media e del turnover del personale, per passare testimone e competenze", dice Davide Provenzano, segretario provinciale di Fim Cisl al passo d'addio.
Torino non è più il centro dell'universo auto
"Torino non è più il centro dell'auto, ma uno dei poli all'interno dell'universo Stellantis - prosegue -, ma può continuare a essere un ruolo da protagonista anche grazie alle nuove sfide dell'auto e delle tecnologie sostenibili. Dobbiamo risposte a un territorio e ai suoi abitanti".
La crescita, rispetto al 2019, è clamorosa (+853,6%), ma il periodo di riferimento, anche se pre pandemico, toccava il punto più basso per Torino. Crescono, nell'arco di un anno, tutti gli stabilimenti italiani di Stellantis, ma solo Pomigliano cresce più di Torino. I volumi, però, sono decisamente più alti (anche per Melfi).
"Entro la fine dell'anno - commenta Ferdinando Uliano, segretario nazionale di Fim Cisl - pensiamo si possa raggiungere i volumi del 2019, su scala nazionale. Dunque superare i livelli pre Covid".
La 500 punta quota centomila (ma Maserati?)
Tornando a Torino, nel 2022 le 500 bev prodotte sono state 77.500, ma col ritmo del primo trimestre può superare le centomila. "La grande predominanza della 500 segna però le difficoltà del mondo Maserati, che ha prodotto pochi esemplari: circa 2200, mentre nel 2017 si viaggiava sui 15mila. È fondamentale che si faccia in fretta a motorizzate la Gran Turismo e la Gran Cabrio sulla piattaforma Folgore prevista nel 2023, per poi fare un intervento più radicale sugli altri modelli berlina".
Aumentare la forza lavoro (senza arrivi dall'estero)
"Lo spostamento da Modena a Torino, ai tempi di Marchionne, era legato anche all'intenzione di aumentare i volumi produttivi delle Maserati. Per questo bisogna fare di più. E anche aumentare e rigenerare la forza occupazionale senza fare ricorso a spostamenti dall'estero. Senza questo intervento, sarà molto più difficile aumentare i volumi di produzione", conclude Uliano.