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Attualità | 23 maggio 2023, 13:03

Il Po "torna a letto", ma la piena ha lasciato i segni: fango, alberi spezzati e anche la spiaggia ai Murazzi [FOTO]

Passata la piena e l'emergenza, sono ancora evidenti gli effetti del maltempo nel fiume che attraversa la città. Già al lavoro le squadre di spalatori e giardinieri

lungo po dopo la pioggia

Il Po "torna a letto", ma la piena ha lasciato i segni: fango, alberi spezzati lungo il fiume

Nemmeno il sole riesce ad avere ragione di un Po che non fa più paura, ma che scorre ancora potente e ampio, tra le due sponde di Torino. Di un colore marrone scuro, la sua portata dopo due giorni di bel tempo è ancora impetuosa.

Ruspe al lavoro ai Murazzi

Se pian piano si sta ritirando nel suo letto normale, gli effetti della piena li sta mostrando man mano che le acque abbandonano prati, sentieri e camminamenti.

Ai Murazzi si lavora con le ruspe per ripulire l'area di fronte ai locali, ma l'effetto più straniante è la "spiaggia". Una massa di fango che arriva a collegare le sponde con il corso d'acqua, uno spazio subito occupato da anatre e altri uccelli acquatici. 

Tanto fango ancora sulle strade

Si lavora anche nei vari imbarchi, mentre ci sarà ancora da avere pazienza in alcuni tratti del percorso lungo fiume. Qui, in direzione Moncalieri, il fango è ancora fresco e occupa l'intera sede d'asfalto, costringendo ancora per un po' chi corre o passeggia a effettuare un giro più largo, nell'erba. Così come chi viaggia in bicicletta.

Le squadre di giardinieri del Comune stanno già entrando in azione per tagliare l'erba, che a differenza di altre zone verdi della città dove la crescita è più evidente, qui la rasatura appare fresca.

Odore acre, aria quasi irrespirabile

Quel che colpisce, poi, accanto agli imbarchi coperti di fango e di impronte di scarpe e di zampe di animali, è l'odore acre e intenso, che in alcuni tratti si fa irrespirabile. Ci sono addirittura alcuni alberi spezzati e le cui radici hanno ceduto, facendoli precipitare in acqua. Un rifugio perfetto per le nutrie, che si riposano all'ombra dei rami.

La corsa del fiume, poi, ha accatastato metri cubi di legna sui pilastri dei ponti, ma fanno ancora più impressione le balaustre lungo i passaggi pedonali, letteralmente ricoperte da piante e foglie rimaste incastrate quando la corrente era ancora più impetuosa. 

Un lento ritorno alla normalità

Un lento ritorno alla normalità, insomma. Dopo giorni in cui - memori del disastro in Emilia Romagna - si osservava il Po con uno sguardo di particolare apprensione.

Oggi il sole scalda in maniera quasi estiva, ma le previsioni annunciano nuovo maltempo. L'emergenza, però, sembra passata. Ora si tratta solo di avere pazienza.

AGGIORNAMENTO: I Murazzi saranno riaperti da questa sera 23 maggio LEGGI QUI

Massimiliano Sciullo

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