Il bando del Comune di Torino di maggio per educatori di asili nido e insegnanti della scuola dell'infanzia prevede l'inquadramento nella categoria D, e non nella C come in passato e come titolo di studio la laurea, escludendo "molte persone che hanno come titolo di studio il diploma o corsi della regione equipollenti validi ai fini legali, oltre ad anni di esperienza acquisita sul campo". Ad affermarlo, in un comunicato, è la Cub del pubblico impiego di Torino.
"Nei fatti - aggiunge il sindacato - questa scelta del Comune, oltre ad essere discutibile sotto il profilo legale, è volta a dividere le lavoratrici della scuola comunale che, svolgendo lo stesso servizio, avrebbero un diverso inquadramento".
"Una scelta che la CUB Pubblico Impiego contrasta sul piano sindacale e legale sia a Torino che nelle altre città dove è stata fatta. In particolare a Torino questa esclusione profondamente ingiusta è stata oggetto di un confronto con lo studio legale dell’avvocato Roberto Longhin che ha studiato il caso e ha concordato con la CUB PI l’avvio della procedura di ricorso, per far sì che tutte le lavoratrici abbiano l’opportunità di partecipare ai concorsi".