"Oggi è giunto il momento per Torino di pensarsi verso il futuro, di trovare anche attraverso il Piano regolatore la sua dimensione di sviluppo dei prossimi 20-30 anni". A parlare è il sindaco Stefano Lo Russo, dal palco dove sono stati presentati i risultati di due giorni di confronto e lavoro sulle linee guida del futuro Piano regolatore. Tra ieri e oggi sono stati 12 i tavoli tematici presso lo Urban Lab, con al centro gli argomenti più diversi, dall'ambiente alla cultura. Guest stars di questi giorni sono stati l'architetto Cino Zucchi e Amanda Burden di Bloomberg, che ha lavorato alla creazione della East River Esplanade e la High Line di New York.
A Torino il 31% è over 60
L'attuale piano regolatore risale al 1995, quando Torino era una città più grande, meno vecchia e con altre vocazioni. A sottolineare come la città abbia bisogno di ripensarsi sono stati alcuni semplici dati snocciolati dal palco da Lo Russo. "Nel capoluogo piemontese - ha detto - gli over 60 sono il 31%, l'8.5% dei cittadini ha più di 80 anni e il 13% sono minorenni". Il sindaco ha poi ringraziato Burden: "Grazie di aver adottato Torino: il tuo sguardo e orizzonte ci aiuteranno a coniugare il particolare, con quello che sta capitando nel mondo".
La sfida dei tempi
La più grande sfida che ha davanti questa amministrazione sono i tempi, come ammette lo stesso assessore all'urbanistica Paolo Mazzoleni. "Il nostro obiettivo - ha chiarito - è di approvare, entro fine mandato, il nuovo piano regolatore: con i tempi della legge regionale non è scontato. In Lombardia questo strumento ottiene il via libera in un paio di anni massimo, in Piemonte ce ne vanno non meno di 4/5: noi riusciamo a stare dentro alla tempistica perché una parte è già stata fatta". Dal punto di vista cronologico, dopo l'approvazione martedì da parte della giunta delle linee guida, il Consiglio Comunale dovrà dare il via libera al progetto preliminare. Poi ci saranno ulteriori passaggi in Sala Rossa.
Più flessibilità e spazio pubblico di qualità
"Con la Regione ed altri enti - ha spiegato Mazzoleni - adesso c'è uno strumento che si chiama conferenze di copianificazione, cioè si lavora e costruisce insieme". "In questi giorni di confronti - prosegue - sono emerse delle sottolineature importanti sulla necessità di mantenere flessibilità nel piano regolatore, così come ci sia uno spazio pubblico di qualità come supporto alla socialità". "Torino può essere sempre più una città di prossimità, è nel suo dna. Il Piano regolatore deve fare tutto il possibile perché il valore di prossimità sia massimizzato". Tra il pubblico era presente Guido Montanari, ex assessore all'Urbanistica di Appendino. "La nuova giunta - sottolinea - parte dalla nostra variante e dalle nostre premesse, che erano avere una città più verde e orientata alla distribuzione dei servizi".