Fiori, foglie e insettini come tessere di un puzzle per creare piccoli animali: così sono le opere di Donata Possetti, sessantenne cavourese, che da poco ha lasciato il lavoro per dedicarsi alla sua arte e all’espressione dell’amore per la natura a tempo pieno.
“Fin da piccola avevo la passione per il disegno, che ho presto unito a quella per la natura trasmessami dai miei genitori – racconta –: avrei voluto tanto iscrivermi al liceo artistico, ma allora non esisteva ancora sul nostro territorio, e quindi ho ripiegato sul liceo scientifico Curie di Pinerolo”. Possetti continua a coltivare la sua passione, studiando ad esempio la decorazione di porcellane con Elena Privitera. Inizia a lavorare come impiegata al liceo Porporato di Pinerolo e inizia a studiare anche il giardinaggio, con i corsi di Domenico Montevecchi, curatore del giardino botanico di Saluzzo. “Così ho trovato un primo sfogo per la mia creatività, ma è stato solo quando ci ho aggiunto anche il disegno che ho trovato la mia vera strada: avevo bisogno di esprimere dei sentimenti forti che tenevo dentro, e questo è il mio personalissimo modo di farlo” spiega Possetti.
‘Floranimalia’ e ‘Fiori in fabula’
In un primo momento sperimenta disegnando a china degli strumenti musicali, riportando all’interno le forme delle piante il cui legno compone gli strumenti. “Gli alberi rappresentano la vita, la connessione fra terra e cielo, e in qualche modo anche gli essermi umani – spiega l’artista –, ma non mi bastavano: dovevo inserire anche i miei amati fiori”. Così nascono le opere di ‘Floranimalia’, disegni di animali rappresentati con fiori, piante e insetti che fanno parte del loro habitat naturale, e di ‘Fiori in fabula’, dove i disegni sono legati a fiabe, racconti o episodi che hanno lasciato un segno nell’animo della disegnatrice. “Quello che voglio rappresentare è la profonda connessione che lega la natura, il microscopico nel grande, e il legame che anche noi umani abbiamo con l’ambiente ma che spesso non percepiamo, e che non rispettiamo. Le opere sono in bianco e nero perché voglio catturare l’essenza della natura, bellissima già così”. I disegni vengono accompagnati da brevi poesie o racconti contenenti il nome del fiore principale utilizzato: “Mi è stato chiesto più volte di spiegare la botanica delle mie opere, e con questo sistema evito una sterile descrizione scientifica in favore di un approccio più creativo” spiega.
Dedicarsi a una passione
I suoi quadri sono stati esposti in alcuni scenari verdi del territorio, come la manifestazione Cavour in Fiore, la villa dei Conti di Bricherasio e il giardino botanico di Saluzzo, dove tornerà a settembre. Da qualche mese, Possetti ha lasciato il lavoro al Porporato per dedicarsi interamente all’arte. “Per molto tempo sono rimasta ferma e fossilizzata sul mio lavoro, stabile ma che non mi piaceva. Soprattutto durante la pandemia ho capito come questa fosse la mia strada: mi ci è voluto un lungo cammino per trovarla, e forse solo grazie a tutta questa esperienza ce l’ho fatta. Ora sono serena, e disegnare per me è come meditare, rilassarmi completamente per meravigliarmi dell’opera finita. Spero che tutti possano trovare la loro passione, il loro posto nel mondo, così come ho fatto io, anche se ci è voluto tanto” conclude Possetti.