Una mobilitazione contro la Regione, per dire “no” allo stop dei veicoli Diesel Euro 5. La data scelta per la protesta non è casuale: 14 settembre, alle 17, giusto qualche ora prima dell’avvio del blocco che fermerà centinaia di migliaia di veicoli in tutto il Piemonte.
A chiamare il sit-in sotto il grattacielo della Regione il coordinamento piemontese per i diritti umani. “Ci sarà una mobilitazione regionale fatta di tutti i settori interessati: parliamo di un’intera popolazione che si ritroverà ad affrontare un enorme problema senza nessun preavviso idoneo o soluzione alternativa” spiega Marco Liccione, presidente dell’associazione culturale La Variante Torinese. “Dal 14 settembre saremo sulle barricate e sul piede di guerra. Non ci toglieranno di nuovo la libertà com’è stato durante la pandemia” conclude Liccione.
Insomma, il fronte torna a scaldarsi proprio a causa di una nuova limitazione: “Non potrai più circolare liberamente e sarai guardato a vista” scrivono sul volantino che invita i cittadini a unirsi alla protesta.
Per il coordinamento piemontese infatti il provvedimento pone confini alla libertà, quelli imposti dalle telecamere di video sorveglianza. “Chi rimarrà fuori, sarà emarginato: impediamo questo scempio” scrivono, ricordando come i mezzi pubblici siano insufficienti (e più cari dal 1° ottobre) a garantire il servizio.