“Via Cibrario non è Caracas”: sono queste le parole, chiare e dirette, scritte dal presidente della Circoscrizione 4 Alberto Re sul proprio profilo Facebook per commentare le più recenti polemiche sui furti avvenuti in una delle principali arterie commerciali del quartiere San Donato a Torino. Il post risponde in modo diretto alle parole del marito di Chiara Appendino Marco Lavatelli, che nei giorni scorsi aveva paragonato la strada a quelle della capitale del Venezuela.
“Via Cibrario non è Caracas”
Lavatelli, titolare del negozio di articoli per bambini “Momonittu”, ha lamentato di aver subito 2 vetrine spaccate con furto e una rapina, paventando l'ipotesi di spostare l'attività in un'altra zona: “Sentir dire - ha risposto Re - da un imprenditore che via Cibrario è come Caracas, città più pericolosa al mondo secondo il Crime Index, mette i brividi: capisco lo sfogo e la rabbia di chi investe capitali e lavoro per portare avanti la propria attività, ma paragonare la realtà di via Cibrario a contesti ben diversi non solo non corrisponde al vero ma rischia di danneggiare un intero territorio”.
Re, inoltre, ha elogiato le caratteristiche stesse di via Cibrario: “Si tratta – ha proseguito - di una delle strade più belle e commercialmente attive di Torino, piena di attività sane e laboriose che continuano a lavorare, crederci ed investire. Purtroppo, come succede in gran parte delle aree urbanizzate del mondo, anche a Torino abbiamo quartieri dove le diseguaglianze sono importanti e visibili e dove la criminalità organizzata - quella vera - controlla strade piazze e palazzi. Questo, per fortuna, non è il caso di via Cibrario e di tutta l’area circostante”.
Più controlli e collaborazione dai commercianti
Il presidente della Quattro, infine, ha invitato i commercianti a una maggiore collaborazione: “Come governo locale – ha concluso - chiediamo da tempo un maggior controllo del territorio alle autorità preposte e un coordinamento maggiore tra enti per fronteggiare questi e altri atti criminosi in corso nei quartieri. Massima solidarietà, quindi, a tutti i negozianti colpiti in questi mesi. Chiedo a tutti i commercianti di collaborare con le istituzioni locali per attivare un confronto e cercare soluzioni condivise, evitando di far prevalere la frustrazione e la rabbia”.