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Pinerolese | 05 settembre 2023, 19:01

Mattarella a Torre Pellice: “Dopo il boato di accoglienza della folla, mi sono venute le lacrime”

Il sindaco Marco Cogno racconta la fatica e l’emozione di ospitare il Presidente della Repubblica

Marco Cogno cammina assieme al presidente Sergio Mattarella

Marco Cogno cammina assieme al presidente Sergio Mattarella

“Quando mi ha chiamato la segreteria del Quirinale, stavo andando in spiaggia e anche mia figlia è stata colpita dalla mia reazione”. Era l’inizio di luglio e il sindaco Marco Cogno sperava di ricevere questa chiamata, ma è stata comunque inaspettata. Lui e la vicesindaco Maurizio Allisio da oltre 3 anni avevano l’idea di portare a Torre Pellice il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e già l’anno scorso avevano sperato accadesse. Il capo di Stato, alla fine, è arrivato il 31 agosto per inaugurare una targa dedicata ad Altiero Spinelli. E finché non ha incontrato la folla, che lo aspettava, Cogno era teso: “La questione della sicurezza è organizzata dagli enti e dalle figure preposte, quindi non mi preoccupava. Io ero preoccupato della reazione del paese all’arrivo del Presidente, visti i limiti alla circolazione e agli spostamenti. Quando ho sentito il boato, mi sono emozionato e mi sono venute le lacrime”.

Dalle sue parole si sente come il ricordo sia ancora vivido. Ma come è stata la serata precedente? “Fino alle 23 sono stato in Comune a lavorare all’assegnazione dei posti in Teatro secondo il protocollo di Stato. Ho preso sonno alle 2 e alle 7,30 ero già al telefono con la questura”. E dopo la fine della visita, come è andata? “Ho ricevuto migliaia di messaggi WhatsApp, anche da persone che vivono in altre regioni e che ho conosciuto in questi 42 anni di vita, perché mi hanno visto in tv – rivela –. Mi ha scritto anche una ex concittadina, che vive a Montecarlo, ed era felice per Torre Pellice. Ho voluto rispondere a tutti”.

Il 31 agosto doveva essere una giornata di festa e lo è stata, seppur con un’ombra nera sulla testa e un peso sul cuore. Nella notte c’è stata la tragedia nella stazione ferroviaria di Brandizzo, con 5 manutentori travolti e uccisi da un treno. “Appena l’ho saputo ho pensato che erano altri morti sul posto di lavoro – confessa –. Poi ho chiesto al Cerimoniale di Stato di poter modificare il discorso, che avevo consegnato due settimane prima, e rivolgere loro un pensiero e fare un minuto di silenzio”. Un gesto che lo stesso Presidente ha apprezzato, prima di usare parole forti su quanto successo: “Morire sul lavoro è un oltraggio ai valori della convivenza”.

Marco Bertello

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