“Quando mi ha chiamato la segreteria del Quirinale, stavo andando in spiaggia e anche mia figlia è stata colpita dalla mia reazione”. Era l’inizio di luglio e il sindaco Marco Cogno sperava di ricevere questa chiamata, ma è stata comunque inaspettata. Lui e la vicesindaco Maurizio Allisio da oltre 3 anni avevano l’idea di portare a Torre Pellice il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e già l’anno scorso avevano sperato accadesse. Il capo di Stato, alla fine, è arrivato il 31 agosto per inaugurare una targa dedicata ad Altiero Spinelli. E finché non ha incontrato la folla, che lo aspettava, Cogno era teso: “La questione della sicurezza è organizzata dagli enti e dalle figure preposte, quindi non mi preoccupava. Io ero preoccupato della reazione del paese all’arrivo del Presidente, visti i limiti alla circolazione e agli spostamenti. Quando ho sentito il boato, mi sono emozionato e mi sono venute le lacrime”.
Dalle sue parole si sente come il ricordo sia ancora vivido. Ma come è stata la serata precedente? “Fino alle 23 sono stato in Comune a lavorare all’assegnazione dei posti in Teatro secondo il protocollo di Stato. Ho preso sonno alle 2 e alle 7,30 ero già al telefono con la questura”. E dopo la fine della visita, come è andata? “Ho ricevuto migliaia di messaggi WhatsApp, anche da persone che vivono in altre regioni e che ho conosciuto in questi 42 anni di vita, perché mi hanno visto in tv – rivela –. Mi ha scritto anche una ex concittadina, che vive a Montecarlo, ed era felice per Torre Pellice. Ho voluto rispondere a tutti”.
Il 31 agosto doveva essere una giornata di festa e lo è stata, seppur con un’ombra nera sulla testa e un peso sul cuore. Nella notte c’è stata la tragedia nella stazione ferroviaria di Brandizzo, con 5 manutentori travolti e uccisi da un treno. “Appena l’ho saputo ho pensato che erano altri morti sul posto di lavoro – confessa –. Poi ho chiesto al Cerimoniale di Stato di poter modificare il discorso, che avevo consegnato due settimane prima, e rivolgere loro un pensiero e fare un minuto di silenzio”. Un gesto che lo stesso Presidente ha apprezzato, prima di usare parole forti su quanto successo: “Morire sul lavoro è un oltraggio ai valori della convivenza”.