Tra le tante attività che, sempre di più, si stanno facendo strada nel mondo dell'agricoltura, ce n'è una destinata ad acquisire sempre più importanza: l'agricoltura sociale, portata avanti da tantissime aziende che uniscono le attività di coltivazione e di allevamento all'attenzione verso le fasce più fragili della popolazione. Una crescita di cui si è accorta anche la Regione Piemonte, che lo scorso luglio ha deliberato un atto normativo ad hoc.
Il Regolamento sull'agricoltura sociale
Il Regolamento, denominato “Disposizioni regionali relative all'esercizio e alla funzionalità delle attività di fattoria sociale”, definisce nel dettaglio l'agricoltura sociale, specificando come essa sia parte della “multifunzionalità delle imprese agricole, finalizzata allo sviluppo di interventi e servizi sociali, socio-sanitari, educativi e di inserimento socio-lavorativo allo scopo di facilitare l'accesso adeguato e uniforme alle prestazioni essenziali da garantire alle persone, alle famiglie e alle comunità locali in tutto il territorio regionale e in particolare nelle zone rurali o svantaggiate”.
Il ruolo delle aziende agricole
Sono moltissime, su tutto il territorio piemontese, le aziende che hanno assunto il ruolo di fattoria sociale. Molte di queste fanno parte di Coldiretti, il cui obiettivo è proprio quello di promuovere questa modalità nelle aree rurali del Piemonte: “Si tratta - afferma il presidente regionale Roberto Moncalvo – di una nuova frontiera che affonda le proprie radici nell'essenza stessa dell'agricoltura: l'attenzione per le fasce più fragili della popolazione rende le aziende protagoniste nell'offerta di servizi nelle aree rurali, montane o svantaggiate. Grazie al nuovo Regolamento abbiamo un quadro normativo ideale per accompagnare queste aziende: ricordiamo che Coldiretti è anche una forza sociale amica delle comunità locali”.
Alcuni esempi di attività
Le attività svolte dalle aziende impegnate nell'agricoltura sociale sono molteplici: “Il nostro modo di lavorare - spiega Elisa Gastaldi di Elilu di Castelnuovo Scrivia (Al) – è basato sulla totale autoproduzione: questo ci aiuta a sviluppare tante attività che rendiamo disponibili attraverso corsi e non solo”. Molto particolare è uno dei progetti della cooperativa L'Orto dei Nonni di Cavatore (Al): “Ospitiamo - spiega Armando motta – persone anziane sole per svolgere attività di cura dell'orto”. Rivolto alla disabilità, infine, è lo sguardo dell'azienda Marchisio Pietro di Boves (Cn): “Al momento - spiega Fabio – abbiamo tre ragazzi con disabilità intellettive che aiutano in scuderia”.