Se la sicurezza cibernetica e digitale è una sfida, lo diventa ancora di più se si pensa ai computer (e alle minacce) del futuro. Ma la soluzione potrebbe arrivare anche da Torino.
Fondazione Links, ente strumentale della Fondazione Compagnia di San Paolo e del Politecnico di Torino, ha ottenuto in finanziamento europeo da 5 milioni come capofila di un consorzio internazionale composto da enti di ricerca, accademie e partner industriali.
Nei prossimi tre anni il progetto QuBip sarà chiamato a sviluppare sistemi di cybersicurezza in grado di resistere alla potenza di calcolo dei nuovi computer quantistici. “Gli algoritmi di crittografia sono il fondamento della sicurezza della rete Internet e delle applicazioni Internet, come ad esempio i pagamenti on line, home banking, la firma digitale e l’autenticazione dei siti web. Per rompere gli algoritmi crittografici oggi in uso, anche con la massima potenza di calcolo oggi disponibile, servirebbero degli anni. A un computer quantistico basteranno pochi secondi - spiega Andrea Vesco, a capo della ricerca sulla cybersecurity di Fondazione Links -. Partendo dai nuovi algoritmi crittografici a chiave pubblica che si stanno sviluppando per “difendere” i dati dalla potenza di calcolo di questi nuovo computer, il nostro obiettivo è definire un processo di transizione degli attuali protocolli di comunicazione e dei sistemi che sia replicabile e di riferimento, che inoltre possa essere utilizzato in maniera standard, una sorta di strada maestra - spiega ancora Vesco - ecco perché ci concentreremo su tre esercizi concreti: navigare su internet utilizzando i protocolli resistenti agli attacchi del computer quantistico; come riprogettare l’hardware dell’Industria 4.0; mettere in sicurezza i sistemi degli operatori telefonici della rete 5G”.
“Il progetto ha preso avvio nei laboratori di Fondazione Links oggi con il kick off meeting. Per noi rappresenta certamente un punto d’orgoglio. L’avvento del computer quantistico è una certezza che possiamo collocare tra 10-15 anni, anche visti gli attuali rate di finanziamento della ricerca industriale in questo settore - sottolinea Stefano Buscaglia, direttore di Fondazione Links -. Tra le altre IBM e Google, hanno già attivato due di questi computer quantistici, e in un caso si è già superata la potenza di calcolo di oltre 400 Quantum Bit (QuBit) - aggiunge – noi con un altro gruppo di lavoro abbiamo avviato importanti collaborazioni con il centro ricerca della Nato a La Spezia e altri soggetti, tra cui il Politecnico, protagonisti di questa transizione. Per Torino potrebbe rivelarsi un vantaggio strategico nel medio e lungo termine”.