I soldi del Pnrr sono finalmente arrivati, ma spenderli non è scontato. Almeno nelle piccole realtà, nei paesi cui uffici comunali possono contare su pochi dipendenti non sempre con le professionalità adeguate a gestire dossier importanti come quelli dei progetti legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. E’ quanto emerge dal secondo incontro “Regioni e amministrazioni locali nel Pnrr” tenutosi presso l’aula magna della Cavallerizza Reale.
“E’ una fase assai delicata, in cui le scelte di oggi avranno un impatto positivo per il domani solo se le risorse saranno correttamente investite” ha ammesso Stefano Allasia, presidente del Consiglio regionale del Piemonte. “Molte amministrazioni locali, quelle più piccole che non possono contare su uffici tecnici strutturati, il più delle volte solo su una o due figure qualificate di ruolo, molto spesso si sono sentite non all’altezza e sole. Contano, ovviamente, molto su questi fondi, e non vogliono dover correre il rischio, dopo tanto impegno e sacrificio, di restare con il cerino in mano. Con tanti bei progetti, ma non finanziabili” ha proseguito il presidente.
“Affinché il Pnrr costituisca realmente un’opportunità strategica di efficienza è quindi necessario continuare a puntare sulla professionalizzazione delle risorse interne, ma anche creare strutture di supporto E non sempre nella nostra Regione con i suoi 1181 Comuni, soprattutto nelle realtà più piccole, ciò è possibile, è stato possibile. L'obiettivo è quello di efficientare l'utilizzo delle risorse senza sprechi e senza usi impropri e non corretti che potrebbero compromettere o addirittura impedire il raggiungimento dei programmi” ha concluso Allasia.
“Dobbiamo iniziare a spendere questi fondi, ci sono tante problematiche e altrettante opportunità” ha affermato il rettore dell’Università di Torino, Stefano Geuna.