Costruita a partire dal 1909 ed inaugurata nel 1912, Casa Avezzano è ubicata tra i quartieri Crocetta e Borgo San Secondo, precisamente al civico numero 2 di via Giambattista Vico.
Edificata su progetto dell'architetto torinese Pietro Betta e costituita da cinque piani fuori terra, essa è il primo edificio realizzato in calcestruzzo armato.
Nell'ambito della sua struttura si possono rilevare elementi appartenenti a diversi stili architettonici.
Il Liberty, rappresentato nei tre bovindi centrali, sarà definito poi Hoffmaniano dal nome dell'architetto austriaco Joseph Hoffman, in conseguenza della realizzazione di decorazioni geometriche tipiche del classicismo, e della sinuosità, praticità e luminosità che caratterizzò molti dei progetti artistici del Novecento.
Tra questi elementi innovativi, ad esempio, le quattro colonne corinzie che si stagliano verso l'alto idealmente sorrette dalle protomi (teste raffiguranti figure umane, animalesche o fantastiche simboleggianti il dio Toro, immagine della fertilità maschile) taurine poste alla loro base. Un altro elemento di innovazione rispetto al Liberty è, sicuramente, l'eliminazione del cornicione, considerato dagli architetti di tale stile uno stratagemma per nascondere il tetto. I balconcini e tutti gli elementi decorativi appaiono più scarni se paragonati a quelli spiccatamente libertyani, ma più possenti.
Nel complesso, la facciata è estremamente lineare ma solenne, e custodisce al suo interno storie annose di signori e di madame, di una borghesia ricca e curata.
Di una città signorile, misteriosa e maestosa, che sa ammaliare e conquistare, allora come oggi, chiunque si soffermi ad osservarla.