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Cultura e spettacoli | 11 aprile 2024, 15:39

Al Mao, Tradu/izioni d’Eurasia si ricarica: tappeti, ceramiche e opere site-specific arricchiscono la mostra

Cuore del nuovo “reloaded” i progetti di Yto Barrada e Anila Quayyum Agha

Al Mao Tradu/izioni d’Eurasia: dai tappeti alle ceramiche, nuovi prestiti arricchiscono la mostra

Al Mao Tradu/izioni d’Eurasia: dai tappeti alle ceramiche, nuovi prestiti arricchiscono la mostra

Al Mao la mostra Tradu/izioni d’Eurasia si ricarica. Dal 12 aprile si arricchisce infatti di nuove opere antiche e contemporanee dei Paesi tra il Mediterraneo e l’Asia Orientale, grazie a prestiti con importanti realtà come gli Uffizi e la Biblioteca Laurenziana di Firenze, i Musei Civici di Bologna, il Museo della Ceramica Duca di Martina di Napoli e della Fondazione Bruschettini. 

Questa è una mostra che deve essere vissuta - spiega il curatore Davide QuadrioÈ stato bello vedere in questi mesi che oltre il 60% persone che vengono in visita sono al di sotto dei 30 anni. C’è bisogno di contenuti profondi e di esperienze. Ci stiamo adattando quindi a portare nuovi contenuti per cui si ha bisogno di venire e vedere”. 

I nuovi prestiti che entrano in mostra hanno proprio l’obiettivo di creare un percorso immersivo che pervade diversi i sensi: dalla vista, all’udito, passando per l’olfatto. 

Il cuore del reload è dedicato alle opere site specific di due artisti: Yto Barrada e Anila Quayyum Agha. L’artista franco-marocchina Yto Barrada ha prodotto otto tele di medie dimensioni che, con un approccio al contempo archivistico e poetico, affrontano la questione del colore e dei suoi significati nelle opere delle collezioni del MAO. Yto Barrada è la vincitrice della quarta edizione del Mario Merz Prize, a ottobre sarà quindi protagonista di una mostra alla stessa Fondazione, in collaborazione con il Mao.

Shimmering Mirage (Black), 2018, di Anila Quayyum Agha, posta alla fine del percorso trasporta il pubblico in un altrove immaginario, e con la sala di consultazione affidata alla curatela di Reading Room, spazio milanese dedicato alle pubblicazioni indipendenti e alle edizioni d’artista, dove è collocata anche un’opera video dell’artista libanese Ali Cherri, The Watchman (2023). 

In dialogo con le opere di Yto Barrada sono posti alcuni tessuti e ceramiche, in prestito dalla Fondazione Bruschettini per l’Arte Islamica e Asiatica. La nuova selezione presente in mostra propone raffinati esemplari di produzione ottomana decorati con il simbolo del cintamani, a questi manufatti è accostato il prezioso manoscritto illustrato dell’XVI secolo Shanameh, Il libro dei re, opera del poeta persiano Ferdowsi, proveniente dalla Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze: in alcune delle sue numerose e finissime illustrazioni si può osservare l’eroe persiano Rustam vestito con un manto decorato con motivo a cintamani. Grazie al contributo del MAO e dell’Istituto per l’Oriente Nallino di Roma, questo prezioso manufatto è stato restaurato e digitalizzato.

Lungo il percorso, l'installazione sonora site-specific Distilled di Chiara Lee e Freddie Murphy, e essenze originali del ‘300 iraniano ricreati appositamente per da Luca Maffei della casa essenziera Atelier Fragranze Milano. 

Ultimo tassello dell’esposizione l’installazione luminosa MOSADEGH (2023), dell’artista iraniana Shadi Harouni, che invita alla riflessione su temi quali democrazia e speranza attraverso il racconto poetico e feroce della complessa storia dell’Iran moderno, in dialogo con uno dei 100 frammenti della copia di un tappeto caucasico prodotto per il Pergamon Museum di Berlino nell’ambito di “Culturalxcollab - Weaving the Future". Il progetto prende avvio dalla straordinaria storia di un tappeto a draghi caucasico del XVII secolo.

Entrato nei musei berlinesi nel 1881, durante la Seconda Guerra Mondiale il tappeto è stato parzialmente distrutto da una bomba incendiaria, che ne ha risparmiato solo alcuni frammenti. A partire da questi ultimi, nel 2004, è stato eseguito un articolato progetto di restauro che ha conferito al tappeto un aspetto di puzzle quasi grafico. Nel 2022, per Culturalxcollabs – Weaving the future, una copia del tappeto è stato realizzato a mano in India e successivamente tagliato in 100 frammenti uguali che hanno cominciato a girare per il mondo. Il frammento-copia è affiancato da due preziosi tappeti caucasici del XVII secolo. 

Per info: https://www.maotorino.it/it/

Chiara Gallo

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