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Attualità | 17 aprile 2024, 13:10

Dal centro alla precollina, a Torino il doppio cognome piace ai "ricchi"

Nel capoluogo il 13% dei neogenitori ha optato per questa scelta

mamma, papà e un bimbo in mezzo a loro

A Torino il 13% dei neogenitori ha scelto, nel 2023, di dare il doppio cognome ai propri figli. Un vero e proprio boom, considerando che questa possibilità è stata introdotta dal 1° giugno 2022 da una sentenza della Corte Costituzionale, che ha dichiarato illegittima la trasmissione automatica del cognome paterna ai figli.

Prima della sentenza il 7%

Prima di tale data, appena il 7-8% dei neonati del capoluogo piemontese portava il cognome sia della mamma che del papà.

In poco più di un anno e mezzo la percentuale è quindi raddoppiata, con un picco ad ottobre 2022 del 17,7%. A fornire i dati il professore di Sociologia dell'Università di Torino Renzo Carriero.

"Tutte le innovazioni sociali - ha chiarito - non si diffondono alla velocità luce e serve un ambiente favorevole. Il dato non è scarso, ma è indubbiamente minoritario perché manca una legge attuativa della sentenza della Corte Costituzionale". 

I problemi

I problemi a cui ci si deve trova di fronte in questa fase sono diversi. Il primo è la moltiplicazione dei cognomi dal passaggio di generazione: in Spagna viene trasmesso solo quello paterno, con eccezioni rilevanti come il caso dell'ex premier Zapatero. Chi ha avuto un figlio prima della sentenza e ora ne ha un secondo si trova davanti ad una situazione non normata. 

Centro e pre-collina

A livello di geografia, la pratica del doppio cognome appare maggiormente diffusa nei quartieri del centro e pre-collina, zone ad alto reddito. A guidare la classifica Vanchiglia/corso San Maurizio, Borgo Po e via Villa della Regina, Vanchiglietta e Borgo Rossini, San Salvario e Porta Nuova. 

In queste aree i genitori che scelgono questa opzione sono compresi in una forbice tra il 17,8% ed il 23%. "È plausibile ipotizzare - di legge nello studio - che in questo caso il reddito medio non sia solo un indicatore di possibilità economiche, ma di orientamenti culturali relativi alla parità di genere e alle relazioni familiari".

Vallette e Rebaudengo

Un’altra ipotesi suggestiva è che il doppio cognome sia utilizzato maggiormente dalle famiglie dove la madre ha un cognome “importante” che desidera sia tramandato ai figli, oltre a quello del padre. I quartieri dove si usa di meno sono quelli più a basso reddito, a partire da Vallette/Continassa, Rebaudengo, Madonna di Campagna e Barriera di Milano.

Optano per il doppio cognome più i genitori italiani che stranieri: le coppie nubili e divorziate lo scelgono di più rispetto a quelle sposate. 

Cinzia Gatti

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