Fare canottaggio per migliorare il benessere neurologico delle persone, ma anche come motore di cura per chi sta affrontando cicli di chemioterapia.
Ma anche la raccolta dei rifiuti sulle sponde del fiume, corsi di fotografia ed escursioni alla scoperta della fauna che popola il corso d'acqua, anche nel cuore della città. Tutto questo è stato - da ottobre 2022 a marzo 2024 - "ePOsistema", progetto che ha visto la Canottieri Esperia in prima fila con la Fondazione per la ricerca sul cancro e l'Università di Torino. Per loro, il sostegno della Città e il finanziamento della Compagnia di San Paolo con il bando "Sportivi per natura". A fare da cornice, un corso d'acqua che vanta 8 chilometri di superficie navigabile. Un ambiente "famigliare", ma che ha saputo stupire.
Raccolti 133 chili di rifiuti
In particolare, durante le sette uscite di pulizia del fiume sono state raccolti 133 chili di rifiuti. Attività accompagnate da 6 conferenze di sensibilizzazione e 3 passeggiate alla scoperta della biodiversità che vive anche a pochi metri dal caos del centro cittadino.
Una "prima volta" per tanti giovani
Sono stati in particolare 200 gli studenti coinvolti nelle uscite in lingua inglese lungo il Po. Per il 17,5% di loro si è trattata della "prima volta". Il 95% si propone di frequentare più spesso queste zone, mentre l'85% vuole migliorare il proprio rapporto con l'ambiente.
"Qui il Po è padrone di casa e invita tutti a conoscere meglio questa zona - dice Donatella Sarno, presidente della Canottieri Esperia - Eposistema è stata loccasione per riscoprire l'interazione costante tra il fiume e la città".
Tornare a vivere il fiume
"Il progetto, ricco e vissuto, ha avuto una grande partecipazione - dice l'assessore al Verde e alle Sponde fluviali, Francesco Tresso - e alimenta una cittadinanza attiva intorno a un bene prezioso e per sua natura pubblico come l'acqua".
"Torino può rappresentare un caso pilota interessante nel suo rapporto non solo con il Po, ma con tutti i suoi fiumi e le realtà remiere sono un profilo fondamentale. Non per nulla apriremo un river center proprio qui davanti, ai Murazzi - ha concluso Tresso - Le persone, giovani soprattutto, devono pensare a come riappropriarsi di un principio di vita attiva lungo il Po".