Vittoria a metà del Comitato Salviamo gli alberi di corso Belgio. Dopo undici mesi di contesa giuridica sul progetto di riqualificazione promosso dalla Città, il giudice ha accolto parzialmente il ricorso dei cittadini e ha condannato il Comune a pagare le spese legali.
"La sentenza - spiegano dal Comitato - riconosce che, se realizzato come pretendeva l'amministrazione per grandi lotti e in un tempo massimo di 18 mesi, il progetto avrebbe causato ai ricorrenti (e agli altri abitanti della zona) un danno alla salute". L'iniziale proposta elaborata da Palazzo Civico proponeva infatti l'abbattimento di 241 aceri, un progetto che potrebbe ancora trovare seguito, ma come spiega l'ordinanza del giudice, solo se le sostituzioni saranno “realizzate nell'arco temporale di cinque anni, entro la quota annua del 20%”.
"Gli alberi esistenti stanno fornendo servizi ecosistemici, e in particolare il CTU ausiliario, il medico dr. Ennio Cadum, ha confermato il nesso generale tra eccesso di temperatura e salute.- aggiungono- Quindi, l’esperimento dei tecnici comunali di abbattere un intero viale di piante adulte e sostituirlo con alberelli, come se si trattasse di oggetti, dovrà essere definitivamente archiviato."
Il Giudice si è inoltre espresso favorevolmente nei confronti dei ricorrenti in riferimento alla “foresta urbana”, argomento contenuto nella relazione finale del CTU: i legali del Comune avevano contestato la partecipazione attiva di alcuni cittadini non residenti in corso Belgio. Se la “rilevanza della foresta urbana” è da considerare “nel suo complesso”, allora l’interesse attivo non è limitato ai residenti nel luogo preciso in cui avviene l’abbattimento: sicuramente si estende agli abitanti della zona, e potenzialmente all’intera cittadinanza.
Dunque una vittoria parziale perché la città non sembra essere affatto delusa dalla sentenza: "Nel complesso ci riteniamo soddisfatti che l'ordinanza cautelare abbia nella sostanza valutato positivamente il progetto, intervenendo nel merito soltanto rispetto ad aspetti esecutivi dell’intervento stesso. - spiega l'assessore al Verde Pubblico Francesco Tresso - Sono infatti prescritte una programmazione diversa degli interventi e alcune misure di mitigazione, che riprendono nei contenuti aspetti che nella riapprovazione del progetto era comunque almeno in parte intendimento della Città considerare".
Di fatto l’ordinanza imporrebbe alla Città di “sostituire i segmenti dell’alberata in maggiore regressione, in cui la densità arborea è più rarefatta a causa degli abbattimenti intervenuti negli anni e in cui sono presenti alberi in condizioni più compromesse”, di “sostituire prioritariamente quei segmenti per i quali si possono impiegare materiali vivaistici con standard dimensionali più elevati, di circonferenza-fusto di 20-25 cm e altezza 4 m circa” e di “introdurre layer vegetali orizzontali” che possono mitigare l’effetto isola di calore.