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Cultura e spettacoli | 06 settembre 2024, 13:56

Al Castello di Rivoli, l'incontro su Gustavo Rol e Francesco Federico Cerruti

Giovedì 19 settembre

Pompeo Batoni, Allegoria della Pittura, Scultura e Architettura, 1740, ph Ernani Orcorte

Pompeo Batoni, Allegoria della Pittura, Scultura e Architettura, 1740, ph Ernani Orcorte

La Fondazione Cerruti e il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea giovedì 19 settembre alle ore 18 presentano Tra il visibile e il non visibile. Gustavo Rol e Francesco Federico Cerruti presso il Teatro del Castello di Rivoli, un incontro di approfondimento sul rapporto di amicizia e stima che ha legato Gustavo Rol (Torino, 1903 – 1994) e Francesco Federico Cerruti, in occasione del 30° anniversario della dipartita di Gustavo Rol.
 
Quella tra Francesco Federico Cerruti e il sensitivo (e pittore) Gustavo Adolfo Rol è stata un’amicizia sincera, cresciuta di intensità nel tempo. Cerruti e Rol si incontrano negli anni Settanta grazie a un comune amico, lo storico dell’arte Angelo Dragone, e il loro legame, corroborato da una condivisa passione per l’arte, si protrae per circa vent’anni, fino alla morte del sensitivo, avvenuta nel 1994.
Quando Cerruti varcò per la prima volta la soglia di casa Rol rimase stupito dal gusto raffinato che ne connotava l’interno e dalla presenza di straordinarie opere d’arte. Nel corso degli anni, mentre la familiarità tra i due cresceva, anche le loro collezioni iniziarono a essere più permeabili, con alcune opere che dalla raccolta di Rol prendevano la strada di quella Cerruti, non senza, talvolta, grandi turbamenti del sensitivo. È il caso delle due allegorie di Pompeo Batoni (Allegoria della Pittura, Scultura e Architettura, 1740, e Apollo, la Musica e la Geometria, 1741), capolavori della prima maturità del pittore, che, con grande ritrosia e dispiacere, alla fine Rol ha acconsentito a cedere al ragioniere. Altre opere ora nella Collezione Cerruti testimoniano la stima e la benevolenza che legava Cerruti a Rol: la tela Mattino d’autunno (1884 c.) del pittore torinese Vittorio Avondo; Il porto di Genova (1886), opera di un altro torinese, Enrico Reycend; una scrivania a ribalta della fine degli anni settanta del XVIII secolo attribuita a Giovanni Galletti e, infine, una coppia tardo settecentesca di tavoli da muro, probabilmente romani, che, secondo la tradizione, furono donati da Umberto II di Savoia a Rol stesso. Infine, nella collezione personale di Andreina Cerruti, sorella di Francesco Federico, era conservato un Vaso con rose dipinto dal sensitivo, in questa occasione presentato per la prima volta al pubblico.

La Collezione Cerruti, aperta al pubblico nel maggio 2019, è una collezione privata di altissimo livello che comprende quasi trecento opere di pittura e scultura, tappeti preziosi, libri antichi, legature di pregio e mobili di celebri ebanisti che spaziano dal medioevo al contemporaneo.

La collezione, iniziata a metà degli anni Sessanta, annovera, fra gli altri, capolavori di Bernardo Daddi, Pontormo, Renoir, Modigliani, Kandinskij, Klee, Boccioni, Balla, de Chirico, Magritte, per arrivare fino a Bacon, Burri, Warhol, De Dominicis e Paolini, ed è il frutto della passione e della sensibilità artistica di Francesco Federico Cerruti (Genova, 1922 – Torino, 2015), figura esemplare di imprenditore e collezionista.

Il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, in virtù di un accordo firmato nel luglio 2017 con la Fondazione Francesco Federico Cerruti per l’Arte, proprietaria delle opere, è il primo museo d’arte contemporanea che grazie alla sua collezione poliedrica e ricca di sfaccettature getta un ponte dialogico tra il presente e il passato. L’intenzione è di creare un modello nuovo di museo, in cui l’arte del passato è osservata da prospettive contemporanee dando vita a un vero e proprio scambio vitale tra collezioni, artisti d’oggi e capolavori del passato.

comunicato stampa

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