Importanti reperti archeologici, appartenenti alla Repubblica del Perù, sono stati restituiti dal Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Torino durante una cerimonia tenutasi il 16 settembre presso il Consolato Generale della Repubblica del Perù nel capoluogo sabaudo.
I beni restituiti fanno parte di due distinte attività investigative, una risalente all’anno 2014 e l’altra al 2021, entrambe condotte dal Nucleo TPC di Torino. Nel primo caso, nell’ambito di accertamenti sviluppati di iniziativa dai Carabinieri TPC, erano stati trovati all’interno di un’abitazione privata diversi manufatti di evidente provenienza precolombiana.
Tra questi anche due statuette Oranti, c.d. “Cuchimilco”, statue in ceramica appartenenti allo stile Chancay (cultura pre–ispanica sviluppatasi in Perù dal XI al XV sec. d.C.) che venivano, quindi, sottoposte a sequestro anche per la circostanza che il detentore era privo di qualunque certificazione che ne attestasse un legittimo possesso e una lecita esportazione dal paese d’origine.
Nel secondo caso, ad essere posto sotto sequestro è stato un altro “Cuchimilco” individuato dallo stesso personale del Consolato Generale del Perù di Torino presso una nota fiera di settore. Gli accertamenti scientifici hanno permesso di acclarare che, sebbene la statuetta in sé fosse una replica, era invece originale e di assoluto interesse culturale il tessuto di piume che lo adornava.
Lo stesso veniva ricondotto al cd. Stile Nasca preispanico, sviluppatosi sulla costa meridionale del Perù durante il Primo periodo intermedio (200 a.C. – 600 d. C.). Anche in questo caso sono risultate carenti le certificazioni sull’origine lecita del possesso del bene.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Torino, in collaborazione con gli esperti culturali del Perù, hanno poi dimostrato l’illecita provenienza dei reperti, frutto di escavazioni clandestine in quei territori ed esportati illecitamente in Italia. Attraverso le accurate valutazioni da parte dei funzionari ministeriali della Repubblica del Perù, è stato possibile confermare l’autenticità dei manufatti e ottenere dall’autorità giudiziaria italiana i decreti di dissequestro e restituzione.
L’intervento dei Carabinieri, di concerto con gli esperti culturali ministeriali esteri, ha permesso la restituzione di quei reperti, che rappresentano l’identità culturale delle popolazioni peruviane, assicurandone una nuova fruizione.
La restituzione dei manufatti stranieri ai paesi di provenienza è occasione di riflessione sulla normativa di tutela del patrimonio culturale mondiale che in Italia è divenuta particolarmente stringente a seguito della riforma legislativa del marzo 2022 in forza della quale è ora considerato reato, punito con la reclusione da due a sei anni e con la multa da euro 258 a euro 5.165, il comportamento di chi importa beni culturali provenienti da delitto oppure rinvenuti a seguito di ricerche svolte senza autorizzazione dell’Autorità locale competente, ovvero esportati da un altro Stato in violazione della legge di tutela di quel paese (art. 518 decies c.p.).