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Sanità | 14 ottobre 2024, 15:53

Il Pd sullo scorporo del Regina Margherita da Città della Salute: "Nuovi costi, stessi servizi"

I consiglieri Dem in Consiglio Regionale: "Si rischia di disperdere un patrimonio di competenze". L'assessore regionale alla Sanità Riboldi replica: "Il futuro non mi preoccupa ma l’obiettivo è velocizzare il più possibile il distacco”

Il Pd sullo scorporo del Regina Margherita: "Nuovi costi, stessi servizi"

Il Pd sullo scorporo del Regina Margherita: "Nuovi costi, stessi servizi"

“Oggi in Commissione Sanità abbiamo audito il Direttore Generale dell'AOU Città della Salute e della Scienza di Torino, il Commissario dell'Azienda Ospedaliera Regina Margherita di Torino e l’Assessore regionale alla sanità Riboldi per un approfondimento sullo stato di avanzamento dello scorporo del presidio ospedaliero Regina Margherita dall'AOU Città della Salute e della Scienza di Torino. Parlare di un progetto innovativo, come abbiamo sentito dal Commissario ci sembra francamente discutibile. Infatti, in un momento in cui si tendono ad accorpare i presidi per motivi di costi e di difficoltà gestionali non comprendiamo lo scorporo dal progetto del Parco della Salute dell’Ospedale Regina Margherita di Torino. Del resto il Partito Democratico, fin dall’inizio, aveva manifestato forti dubbi su questa decisione dal momento che nulla era chiaro: né il percorso di scorporo, né i costi e nemmeno l’organizzazione dei servizi per i piccoli pazienti. L’unica cosa che è emersa veramente è un aumento della burocrazia per poter continuare a fare quello che si è fatto fino a oggi e che tutta l’operazione ha contorni molto indefiniti” interviene la Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Gianna Pentenero.

"Rispetto agli annunci dell'anno scorso – afferma il Vicepresidente della Commissione Sanità Daniele Valle -   una cosa è divenuta chiara: non sarà possibile completare il distacco senza maggiori oneri amministrativi. Nuovi costi per continuare a dare gli stessi servizi. Continueremo a monitorare con attenzione perché non vengano messi in pericolo percorsi di eccellenza a tutela delle madri e dei loro bambini, nonché della professionalità degli operatori, e perché questa nuova istituzione non si trasformi in uno spreco di risorse".

“Una cosa è chiara: il Regina Margherita continuerà ad essere legato, in particolare per alcune specialità, alle grandi competenze contenute nelle Molinette. Finora le prestazioni degli specialisti delle Molinette all'ospedale infantile erano fatte senza alcuna remunerazione, come una cosa normale. Mi chiedo come farà il Regina ad avere un bilancio attivo, se queste consulenze dovranno essere oggetto di convenzione con la Città della Salute” dichiara il Consigliere regionale Pd Mauro Salizzoni, portavoce del Partito Democratico in Commissione Sanità.

“Sono preoccupata per le conseguenze sull’ospedale Sant’Anna, oggi fortemente integrato con il Regina Margherita. Come verranno scientificamente distribuite le prestazioni legate alla neonatologia e all’ostetricia? Si rischia di disperdere uno storico patrimonio di competenza e cooperazione” si chiede la Consigliera regionale del Partito Democratico Monica Canalis.

"È emersa una assoluta mancanza di visione e programmazione rispetto al quadro complessivo della salute e della prevenzione ginecologica ostetrica, oltre che infantile e pediatrica – afferma la Consigliera regionale Pd Nadia Conticelli - la trasversalità sanitaria tra le due aziende Sant’Anna e Regina Margherita è un valore da mantenere nell’interesse sia del bambino sia delle donne, in tutto il loro percorso di gravidanza e non solo al momento della nascita, del parto e in relazione alla prevenzione e alla salute riproduttiva e non. L’operazione di scorporo dell’azienda Regina Margherita è stata sottovalutata politicamente e amministrativamente e non potrà certamente essere a costo zero. La Giunta Cirio decida in quale direzione vuole investire e lo faccia attraverso stanziamenti concreti".

“Ho precisato, durante l’audizione – conclude il Vicepresidente del Consiglio regionale Domenico Ravetti – che è fondamentale, prima di raccogliere le candidature per il riconoscimento di istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS), adottare un Piano strategico regionale che dettagli le modalità per la ricerca sanitaria e biomedica. Si tratta di promuovere la ricerca in sanità e dare, in questo contesto, un forte impulso al profilo pubblico. Prendiamo atto della disponibilità dell’Assessore alla sanità ad intervenire su questo tema dal momento che ha compreso che non si può procedere in ordine sparso”.

“Il procedimento di scorporo del Regina Margherita dalla Città della Salute di Torino è nell’indirizzo politico della Giunta regionale e non è in discussione. Il futuro non mi preoccupa ma l’obiettivo è velocizzare il più possibile il distacco”. Lo ha annunciato questa mattina l’assessore alla Sanità Federico Riboldi nel corso dell’informativa in commissione Sanità, presieduta da Luigi Icardi.

A Monica Canalis, intervenuta per il Pd con Domenico Ravetti, Nadia Conticelli e Daniele Valle parlando di “operazione dai contorni indefiniti, con nuovi costi per fornire gli stessi servizi”, Riboldi ha spiegato che “il 19 settembre scorso in una riunione sul cronoprogramma con i direttori della Sanità e della Città della Salute e con il commissario del Regina Margherita sono stati individuati diversi punti per garantire quanto previsto dalla delibera regionale senza un aggravio di costi e senza interrompere l’erogazione dei servizi. Inoltre istituiremo entro due settimane un tavolo interaziendale dedicato alle prestazioni ostetrico-ginecologiche”.

Ad Alice Ravinale (Avs) ha assicurato che entro un mese verrà reso noto quanto personale sia necessario per l’Azienda ospedaliera Regina Margherita e a Roberto Ravello (Fdi) ha ricordato che per consolidare il percorso verso il riconoscimento di Irccs, il Regina Margherita dovrà avere bilanci attivi per almeno tre anni.

Sul medesimo tema la Commissione aveva precedentemente audito il commissario dell’Azienda ospedaliera Regina Margherita Giovanni Messori Ioli e il direttore dell’Azienda sanitaria universitaria Città della Salute e della Scienza Giovanni La Valle.

“Un’occasione – ha spiegato il presidente Icardi – per verificarne lo stato di attuazione e valutare come poter intervenire, aiutare e favorire questo impegno votato dal Consiglio regionale”.

Messori Ioli ha svolto una panoramica su quanto realizzato dal 1 gennaio scorso, giorno in cui è iniziato ufficialmente il processo per trasformare il Regina Margherita in azienda ospedaliera, e sulle difficoltà incontrate.

Tra le questioni più urgenti ha segnalato “la necessità di definire il fabbisogno di personale medico-sanitario, che potrebbe aggirarsi intorno al migliaio, e tecnico-amministrativo, oscillante tra le 150 e le 250 unità, per la cui selezione sarà anche necessario bandire concorsi”.

La Valle ha sottolineato “il rapporto di sinergia che si è instaurato, pur cosciente del fatto di non poter contare su esperienze pregresse, dal momento che esistono diversi esempi significativi di accorpamento ma non di scorporo. Per quanto riguarda la questione del personale, l’impatto maggiore riguarda indubbiamente chi si occuperà di bilanci e amministrazione”.

Sono intervenuti, per richieste di spiegazioni, Mauro Salizzoni, Valle, Gianna Pentenero, Ravetti, Conticelli (Pd), Ravinale (Avs), Ravello, Davide Zappalà (Fdi), Alberto Unia (M5s) e Silvio Magliano (Lista Cirio).

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