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Scuola e formazione | 28 novembre 2024, 07:00

Scuola Rodari, le famiglie chiedono di abbattere le barriere architettoniche: "Non posso portare mia figlia in braccio"

Sono state 1653 le firme raccolte dai cittadini. Il racconto dei genitori: "Basterebbe anche un montascale"

Scuola Rodari, le famiglie chiedono di abbattere le barriere architettoniche: "Non posso portare mia figlia in braccio"

Una petizione da 1.653 firme raccolte in pochi mesi per chiedere l'abbattimento delle barriere architettoniche all'interno della scuola Rodari di corso Benedetto Croce 17.

La richiesta, da parte delle famiglie di Mirafiori Sud, si fa sempre più forte e nella mattinata di oggi è stata ribadita proprio di fronte alla struttura che comprende anche altri istituti come la sede principe della Calamandrei. Il Comune era rappresentato dal vicepresidente vicario del Consiglio comunale, Domenico Garcea.

Luoghi inaccessibili

Palestra, biblioteca e teatro al piano di sotto, ma anche sala informatica al piano superiore: non ci sono ascensori o rampe. Soltanto scale. "Questo impedisce l'inclusione dei ragazzi con disabilità, ma anche di chi magari ha un infortunio transitorio. Mia figlia ha un'invalidità motoria e da 4 anni mangiano in classe, invece che in mensa. E per andare in teatro per lo spettacolo di Natale dovrò portarla in braccio. Ci basterebbe anche solo un montascale", dice Federica Lofranco, una delle mamme.

Peraltro, la struttura da qualche tempo può usufruire di una rampa di accesso dall'esterno. Ma il problema si pone una volta arrivati nell'atrio principale.

Nuovi fondi per la Collodi?

E Marina Massaro, un'altra mamma, aggiunge. "Ci è stato detto che in base ad alcuni studi questa struttura non sarebbe in grado di sostenere un ascensore. Mentre tutte le porte, gli accessi, le classi e i laboratori sono accessibili. Se i bimbi con disabilità vengono dirottati in Collodi, laddove possibile, il Teatro e la biblioteca sono solo in Rodari". "Abbiamo incontrato l'assessora Salerno che ci aveva detto che avrebbero affrontato il tema, ma finora non è successo nulla. Si tratta tuttavia di una problematica che si trascina da decenni, non è una novità. Da pochi giorni c'è una nuova preside, che ha detto di volersi impegnare per capire come saranno usati i nuovi fondi destinati alla Collodi, che è il plesso principale".

Massimiliano Sciullo

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