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Sanità | 16 maggio 2025, 16:18

Barriera di Milano, un altro ambulatorio nel mirino dei vandali. L'ordine dei medici: "Sicurezza per chi lavora nelle periferie"

L'ultimo episodio si è verificato in via Sempione 12: il quarto in 4 mesi. Lettera aperta del presidente Giustetto: "Utilizzare tutti gli strumenti a disposizione"

Appello dei medici per avere più sicurezza in periferia

Appello dei medici per avere più sicurezza in periferia

L’ultimo episodio risale a giovedì scorso,  quando  l’ambulatorio medico di via Sempione 12, Barriera di Milano, è stato ancora una volta preso di mira dai vandali. “Questa volta sono entrati dal balcone, hanno rovesciato tutto quello che c’era nei mobili, rubato cancellerie e caramelle  e persino masticato patatine, poi sputate a terra”, racconta amareggiata la coordinatrice dello studio, Cristina Deambrogio, che ha presentato la sua quarta denuncia in soli quattro mesi, descrivendo il clima di paura e di disagio crescente fra i medici al lavoro in questa periferia della città, dove il degrado sta prendendo il sopravvento. “Ci sentiamo impotenti. Lavoriamo con il cuore ma non so quanto possiamo andare avanti in queste condizioni”, dichiarano.

Su quanto accade a Barriera di Milano interviene anche il presidente dell’Ordine dei medici di Torino, Guido Giustetto, che  rivolge un appello al sindaco di Torino, al prefetto Donato Cafagna, al questore Paolo Siena e al direttore generale dell’Asl Città di Torino, Carlo Picco

Questo Ordine è enormemente preoccupato per quanto è ripetutamente accaduto nei mesi scorsi a 7 medici di medicina generale convenzionati con l’ASL che operano in Barriera di Milano, assistendo migliaia di residenti. Da gennaio a maggio il loro studio di Via Sempione ha subito 4 successive intrusioni notturne (gennaio, marzo, aprile e maggio), ogni volta con devastazione e vandalizzazione dei locali, forzatura delle serrature degli studi e degli armadi e furto di attrezzature, materiali di lavoro e documenti. I medici ogni volta hanno tempestivamente ripristinato locali e attrezzature per poter continuare il loro lavoro in favore degli assistiti, cercando di ridurre al minimo i disagi e i ritardi che pure si sono creati per la mancanza di strumenti e materiale clinico.Ogni volta è stata fatta denuncia alle autorità di pubblica sicurezza, poi intervenute sul posto per le ispezioni di rito".

"I nostri 7 colleghi - prosegue la lettera a firma Giustetto - non trovano un motivo per questo accanimento nei loro confronti e ora lavorano con il timore di cosa possa ancora accadere.Questo Ordine vuole segnalare con forza alle Autorità in indirizzo che questi eventi di violenza vanno al di là del problema della sicurezza personale dei medici, pur importantissima, e delle loro attrezzature. Qui si tratta di difendere ciò che questi 7 medici continuano a svolgere con abnegazione, un ruolo di altissimo profilo etico e di interesse pubblico: permettere quotidianamente alle persone di esercitare un loro diritto costituzionalmente garantito, quello alla salute; uno studio di medicina generale in quella zona rappresenta inoltre un presidio non solo di sanità, ma di cultura e coesione"

Da qui la conslusione, chiedendo "con forza di avviare tutte le iniziative e di utilizzare tutti gli strumenti a vostra disposizione perché il lavoro di questi colleghi, i bisogni dei cittadini, i valori della Costituzione e della professione medica siano salvaguardati e garantiti anche e soprattutto nelle aree più disagiate della nostra città".

redazione

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