È stato presentato oggi il Rapporto 2025 AlmaLaurea sul Profilo e sulla Condizione Occupazionale dei laureati, XXVII Indagine. Curato da AlmaLaurea, Consorzio Interuniversitario fondato nel 1994 e che rappresenta 82 Atenei italiani, il rapporto ha indagato la condizione occupazionale dei laureati italiani e le caratteristiche del capitale umano uscito dal sistema universitario nel 2024.
L’indagine sulla condizione occupazionale ha riguardato complessivamente 26.943 laureati dell’Università di Torino. I dati si concentrano sull’analisi delle performance dei laureati di primo e di secondo livello usciti nel 2023, intervistati a un anno dal titolo, e su quelle dei laureati di secondo livello usciti nel 2019, intervistati dopo cinque anni.
Per i laureati triennali (mai iscritti a un successivo corso), cresce di più dell’8% il tasso di occupazione a un anno dalla laurea. Dal 72,2% (nel Rapporto 2024) all’80,3% (nel Rapporto 2025). UniTo fa registrare una performance positiva anche rispetto alla media nazionale del 78,6%.
Migliora il tasso di occupazione anche per i laureati di secondo livello a 1 anno dalla laurea, rispetto ai risultati del precedente Rapporto: dal 76,2% del 2024 all’80% nel 2025. Il tasso di occupazione dei laureati di secondo livello a 1 anno dalla laurea è superiore al 78,6% della media nazionale.
Il tasso di occupazione migliora anche a 5 anni dalla laurea di secondo livello: dall’89,3% del 2024 al 90,8% nel 2025. Percentuale superiore anche rispetto all’89,7% della media nazionale.
“Questi dati così lusinghieri confermano, ancora una volta, l’eccellente capacità dei corsi di laurea dell’Università di Torino di incontrare le esigenze formative del tessuto produttivo nazionale, ma anche internazionale – dichiara il Rettore dell’Università di Torino, Stefano Geuna - È stata dunque efficiente la risposta data in questi anni alle istanze avanzate da territorio, che vedono l’Università come un motore economico fondamentale, fondato su formazione e trasferimento culturale finalizzato allo sviluppo. Questo significa mettere studentesse e studenti nella miglior condizione per affrontare mercati e contesti in rapidissimo cambiamento ma che hanno un grande bisogno di competenze. A questo la visione di UniTo ha sempre aspirato e i risultati sono oggi sotto gli occhi di tutti. Sempre più saldo è allora il presupposto cardine su cui fonda il nostro potenziale di attrattività”.
I numeri dei laureati del Politecnico
Il Politecnico di Torino conferma la sua capacità di formare professionisti competitivi sul mercato del lavoro: il 96% ha un impiego a un anno dalla laurea magistrale. Il risultato ottenuto supera la media nazionale che si attesta al 90%. Questo dato rappresenta la percentuale delle occupate e degli occupati calcolata sul totale di chi lavora e cerca lavoro.
Il dato emerge dall’Indagine AlmaLaurea 2025 su Profilo e Condizione occupazionale dei laureati, il cui Rapporto è stato presentato oggi. La stessa percentuale cresce ulteriormente a cinque anni dal conseguimento del titolo, con una quota di occupati pari al 98,7% tra i laureati e laureate magistrali dell’Ateneo, a fronte del 96,1% del dato nazionale. Oltre la metà delle e degli studenti lavora già durante gli studi, mentre per i laureati magistrali che non lavoravano al momento del titolo, il primo impiego arriva in media entro 1,8 mesi dall’inizio della ricerca.
Per quanto riguarda l’indicatore relativo al tasso di occupazione (calcolato rispetto a tutta la popolazione in età lavorativa e non solo rispetto al totale di chi lavora e chi cerca lavoro) l’Ateneo si attesta su un valore di 92,5%, ben più elevato del 78,6% della media nazionale.
“I dati riportati confermano che la preparazione che il Politecnico di Torino offre ai propri studenti e studentesse fornisce loro le competenze per affrontare con successo l’ingresso nel mondo del lavoro – sottolinea il professor Fulvio Corno, Vicerettore per la Formazione del Politecnico di Torino - Allo stesso tempo evidenzia come il continuo coinvolgimento delle aziende e degli enti pubblici nelle attività di formazione faciliti la creazione di conoscenze e relazioni che sfociano in rapporti lavorativi soddisfacenti”.
L’Indagine 2025 sulla Condizione occupazionale ha riguardato complessivamente 15.719 laureati del Politecnico di Torino intervistati a 1, 3 e 5 anni dal conseguimento del titolo. Analizzando più nel dettaglio il profilo occupazionale dei laureati del Politecnico, l’Indagine evidenzia come i laureati e le laureate triennali in larga parte (l’89,3%, in crescita rispetto all’86,6% dell’anno scorso) proseguono gli studi, rimandando alla conclusione della laurea magistrale l’ingresso nel mondo del lavoro. Per questo i dati più significativi da considerare per l’Ateneo rimangono quelli relativi alle interviste a uno e cinque anni dal titolo magistrale.
Incoraggiante il fatto che la maggioranza dei laureati e delle laureate magistrali a cinque anni dal titolo possa contare su un contratto stabile: il 76,7% ha un contratto di lavoro a tempo indeterminato. Significativa, inoltre, la differenza di retribuzione tra i laureati e le laureate magistrali del Politecnico di Torino e la media italiana: 1.809 euro netti mensili a fronte di una retribuzione media di 1.488 euro (circa un 20% in più) a un anno dal titolo; 2.192 euro rispetto a 1.847euro a cinque anni dalla laurea. Entrambe queste cifre sono in aumento rispetto alla precedente rilevazione.
Infine, il 71,6% dei laureati magistrali a un anno dalla laurea lavora in Piemonte. In base ai risultati forniti, il Politecnico di Torino conferma la sua vocazione di Ateneo internazionale, con un costante aumento della quota di laureati e laureate di cittadinanza straniera: nel 2024 è stata complessivamente pari al 13,3% (totale nazionale 5,3%); il 9,6% tra i triennali e il 16,6% tra i magistrali biennali, a fronte dei dati nazionali rispettivamente del 3,3% e del 9,1%.
Elevato anche il grado di soddisfazione: l’84,6% degli studenti è soddisfatto del rapporto con i docenti, il 91,5% delle strutture didattiche e il 90,6% dell’esperienza complessiva maturata al Politecnico.