In corso Regina Margherita si ripete da tempo una situazione nota: ogni sera un gruppo di persone si raduna nel parco Carrara. Tra musica ad alto volume e grida fino a tarda notte, il quartiere è ostaggio di un disturbo costante che si ripercuote sulla qualità della vita dei residenti.
Non si tratta di un evento occasionale - spiegano i cittadini -, ma di una condizione ricorrente e conosciuta, che solleva interrogativi sul rispetto delle norme. Un gruppo di residenti denuncia da tempo l’insostenibilità della situazione, lamentando che nessuno intervenga in maniera risolutiva.
"E' oppressione"
“Questa non è integrazione, è oppressione. Il nostro diritto alla salute è garantito dall’articolo 32 della Costituzione. E l’articolo 659 del codice penale parla chiaro: disturbare il riposo altrui è reato”, scrive una residente esasperata.
La presenza notturna nel parco, tra accampamenti e abitazioni mobili che sembrano essere diventate stanziali, crea una realtà parallela dove le regole sembrano non valere. E intanto, i residenti sono costretti a convivere con rumori molesti e una sensazione di abbandono. “Chi ha permesso che questa situazione si radicasse deve prendersi la responsabilità politica e civile di risolverla”.
E poi ecco un appello diretto alle istituzioni. Un invito a non ignorare più questa realtà, ma a intervenire concretamente.